Cronaca

Manoscritto del '600 sull'Elba diventa un libro

Il manoscritto di Giuseppe da Fiorenza è stato ritrovato al British Museum ed è stato trascritto da Fabrizio Fiaschi e pubblicato da Persephone

Sarà presentato sabato 2 Dicembre, alle 17,30, nella sala Pier Luigi Nervi (Info Point ex Gattaia) il libro ‘Relazione delle Missioni e dell'Isola dell'Elba con le vedute de' luoghi più singolari e di molte particolarità della medesima’ imperniato su un manoscritto della fine del Seicento di Giuseppe da Fiorenza, conservato nella libreria del British Museum. 

Si parlerà del manoscritto, del suo ritrovamento, della sua trascrizione e commento a cura di Fabrizio Fiaschi e della sua pubblicazione ad opera della casa editrice elbana Persephone Edizioni nella Collana Extabulis - dedicata ai testi frutto di ricerca d’archivio - diretta dalla dottoressa Gloria Peria, direttrice scientifica della Gestione Associata degli Archivi storici elbani.

Interverranno l’assessora comunale alla cultura Nadia Mazzei, Gloria Peria e Fabrizio Fiaschi. Sarà presente anche l’editrice Angela Galli.

Il frate cappuccino Giuseppe da Fiorenza, al secolo Giuseppe Gaburri, insieme a fra' Antonfrancesco da Siena, dovette aspettare ben 18 giorni a Livorno perché le condizioni meteorologiche permettessero l'attraversamento del canale di Piombino. Finalmente il 5 novembre 1698 una feluca venuta appositamente da Portoferraio riuscì a portare i due religiosi sull'isola. Iniziarono così per i due frati le Sante Missioni, sia nella parte di attinenza del Granducato mediceo, sia nella parte del Principato di Piombino e nella zona spagnola di Portolongone. 

Le loro prediche ottennero un gran successo: la gente riempì letteralmente le chiese, pianse, si battè il petto e salutò la partenza dei frati con grande commozione. Come aveva promesso a Cosimo III, Giuseppe approfittò delle Missioni non solo per descrivere lo stato delle varie chiese, chiesette e cappelline elbane, ma anche per fare osservazioni antropologiche sugli abitanti delle varie terre e castelli, per dare notizie sui miracoli fatti dai santi venerati in loco, per offrire informazioni storiche e naturalistiche interessanti, spesso inedite. 

La sua relazione è arricchita da numerosi disegni che rappresentano l'Elba a fine Seicento, rimasti anch'essi inediti grazie allo strano viaggio che il resoconto di Giuseppe ha fatto nel tempo, passando da Firenze a Bologna e quindi a Londra, dove il manoscritto è ora conservato nella biblioteca del British Museum. Ed è lì che è stato scovato offrendo una documentazione di sicuro interesse per i tanti appassionati di storia elbana.