"Dopo l’inondazione del 13 febbraio scorso, dal fosso che attraversa la rotonda di Concia di Terra sono stati tolti importanti volumi di terra e fanghi che poi sono stati accumulati sull’area verde della stessa rotatoria, dove giacciono tutt’ora abbandonati e dove, durante le allerta meteo come quella di questi giorni, rischiano di essere nuovamente dilavati ritornando nel fosso dragato, oppure nei tombini della raccolta delle acque piovane di via Cacciò e di intasarli ancora, provocando gravi problemi ai residenti, che si ingegnano per ora a risolverli a soli".
Lo segnala Legambiente Arcipelago Toscano.
"E’ una situazione d'altronde condivisa anche con altre rotonde e tratti di strade un po’ in tutta l’Elba, che l’estate si trasformano in immondezzai lineari e circolari. - prosegue Legambiente - Ma a Portoferraio il protrarsi di questo stato di abbandono, segnalatoci da diversi cittadini, non solo sembra peggiorare, ma attrarre gli incivili che usano la rotonda come discarica di rifiuti che poi finiscono nel fosso che si voleva ripulire e di lì in mare".
"Una situazione insostenibile, denunciata da Legambiente per anni e in altre occasioni, ma per la quale nessuno sembra trovare una soluzione definitiva, e che nella stessa area si assomma ad altre problematiche ambientali, come la inesistente cura delle alberature vecchie e nuove. - aggiunge l'associazione -
Un’area che dovrebbe essere un tampone verde per mitigare gli effetti di un traffico intensissimo e che ospita anche sorprendentemente piante e animali legati alle zone umide, è diventata così un nuovo elemento di degrado e un pessimo biglietto da visita per chi arriva e parte da Portoferraio".
"Al di là dell’emergenza, è sempre più urgente quel progetto di riqualificazione dell’intera area basato sulla natura che Legambiente ha chiesto più volte anche negli anni passati e che non si stancherà di chiedere", conclude il Cigno Verde.