Attualità

"Fare rete non significa meno servizi"

Il Comitato Elba Salute interviene per evidenziare alcune situazioni dell'ospedale di Portoferraio

"Nella sanità, dove agli Elbani non si concede quasi nulla e dove non si sostituisce il personale medico in uscita se non quello “tocca e fuggi” del ricco e inflazionato ex art. 55, si fa largo uso del progetto “Fare rete” che dovrebbe significare un insieme di strutture sanitarie, nel nostro caso Cecina, Piombino e Portoferraio, che collaborano tra loro per fornire servizi sanitari integrati e coordinati allo scopo di garantire una maggiore efficienza e qualità nell’assistenza sanitaria e intervenire su una più equa distribuzione del personale medico e infermieristico. Pertanto il paziente Elbano in base a questo progetto deve poter avere gli stessi diritti sanitari e pari opportunità di cura di un suo simile ricoverato o in cura presso gli altri due ospedali di “Rete”.

Lo scrive in una nota il Comitato Elba Salute.

"In questi giorni sui media e sui social si leggono articoli con foto di primari a scavalco che verranno a rinforzare e consolidare servizi e reparti dei tre ospedali di “Rete”, - aggiunge il Comitato- però come è accaduto in passato e anche recentemente, l’Azienda Sanitaria tace la sede primaria di questi medici (che presumibilmente non è quella di Portoferraio) e quante volte in un mese il paziente Elbano potrà beneficiare della loro presenza nell’ospedale dell’Isola".


Il Comitato inoltre segnala altre anomalie del "fare rete".

"Alla luce di quanto sopra descritto, chiediamo all’ASL Nord Ovest di avere la cortesia di comunicare agli utenti elbani in quali giorni e in che orari potranno avere l’opportunità di comunicare, per problemi sanitari, con i rispettivi nuovi primari", conclude il Comitato Elba Salute.