Attualità

Appello di Elba Forum per la pace

Appello di Elba Forum per la Pace ai decisori politici elbani di governo e d’opposizione.

"Oltre ogni schieramento ideologico e al di là del legittimo dibattito su argomenti d’attualità, vorremmo ricordare che il nostro Paese è implicato mani e piedi, in una guerra guerreggiata ed economico-finanziaria che avrà conseguenze sempre più gravi, sulla nostra isola come in tutto il continente europeo, al quale siamo strettamente collegati non fosse altro per motivi economici".

Si apre così un appello di Elba Forum per la Pace rivolto ai decisori politici elbani di governo e d’opposizione.

"Analizzando i dati Istat e Oxfam constatiamo che già adesso, un cittadino italiano su 10 è classificabile come “povero assoluto”… e non sono tutti migranti, al contrario.- prosegue Elba Forum per la pace - Le guerre in atto colpiscono per primi e più gravemente i nostri concittadini meno abbienti, ma il riarmo travolgerà tuttd le classi sociali. La cosiddetta e sempre più risicata “classe media” di professionisti e renditieri, così come gli imprenditori, non se la caveranno a buon mercato. Il debito pubblico in ascesa, l’aumento della spesa “improduttiva” (e pagata con l’imposizione fiscale) in armamenti, l’aumentata voracità di un fisco che sta raschiando il barile e una burocratizzazione tipica dei tempi di guerra, risucchieranno soldi a suon di tasse e balzelli laddove ancora penseranno ci siano polli da spennare. Potete professare qualsiasi ideologia politica e fede religiosa o essere semplicemente indifferenti, ma quando ci si prepara alla guerra, tutti avranno più da piangere che da ridere". 

"Chi oggi si sente in sicurezza da un punto di vista economico e finanziario deve sapere che i pochi che guadagnano anche dalla semplice “preparazione” alla guerra (le guerre son sempre fatte per “difendersi”), non sono e non saranno né gli imprenditori né i professionisti elbani, - aggiunge il Forum Elba per la pace - i giochi sono ad un livello così alto che qui nessuno si deve fare illusioni: noi pagheremo e basta. Cosa chiediamo ai nostri rappresentanti istituzionali: In primis che, alla luce dei dati scientifici e dell’esperienza storica, prendano decisioni razionali e non ideologiche, che si schierino in favore della diplomazia e contro il riarmo. Invitiamo tutti a prendere  coscienza della fragilità economica e sociale dell’isola, al fine di apprestare politiche adeguate per fronteggiare il prevedibilissimo impatto di una potente crisi economica già in atto. Infatti, senza garantire una vita dignitosa a quanti più possibili dei nostri concittadini, vi sarà una decadenza dell’intera società civile dell’isola, con gravi conseguenze a cascata sia sul piano economico che sociale".

"Non possiamo lasciare solo al pregevole lavoro del volontariato, alle parrocchie e alle dame di carità, l’onere di far fronte a un disagio che si sta ampliando  a macchia d’olio. - aggiunge il Forum -Invitiamo i nostri amministratori a: 

- garantire a tutti acqua di buona qualità con fontanelle pubbliche di acqua “veramente buona”; 

- collaborare con chi da anni si occupa di aiutare le persone in stato di necessità;

- recuperare dignitosamente il patrimonio abitativo pubblico, prima che deflagri il conflitto italiani /immigrati, che potrebbe anche voler dire fare un passo indietro e riprendersi la gestione diretta degli immobili di edilizia sociale.

- promuovere campagne di educazione alimentare per prevenire malattie da cibo spazzatura;

- sollecitare attivamente e con continuità il sistema sanitario per far fronte all’aumento statisticamente rilevante di malattie fisiche e mentali, anche nelle giovani generazioni;

- collaborare con le scuole elbane per diffondere i valori della nostra Costituzione.

- Prendere il coraggio di progettare oltre il quinquennio del mandato comunale pensando in grande, per le future generazioni, in un progetto unitario come s’addice alla terza isola del Mediterraneo e una delle più amate in Europa".

"Viviamo in un mondo già abbondantemente inquinato da centinaia di migliaia di sostanze chimiche che intossicano e fanno ammalare vecchi e giovani, beviamo acqua nella plastica, ci cibiamo di cibo industriale spesso non salutare, le condizioni di lavoro sono sempre più alienanti, e adesso pure la guerra: senza ritrovare uno spirito comunitario, imploderemo e torneremo alla rapacità selvaggia  “uomo lupo dell’altro uomo”, oppure costruiremo un’isola più accogliente e gentile, per chi ci vive e per chi la ama da lontano", conclude il Forum.