Politica

"Ecco perchè ho firmato la mozione di sfiducia"

La nota della consigliera comunle Luisa Brandi: "Serve qualche chiarimento per far comprendere a chi è estraneo dalla vita pubblica i fatti"

Luisa Brandi

Le ultime vicende, o meglio, comportamenti assunti dall’attuale amministrazione comunale richiedono, ad avviso della scrivente, qualche chiarimento poiché non è facile, per chi è estraneo alla vita pubblica, comprendere tutti i passaggi e/o prese di posizione di chi si oppone all’attuale operato della maggioranza.

Ormai è noto che la sottoscritta, pur essendo ancora membro del Consiglio Comunale, sin dalle dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio si è irrimediabilmente allontanata dalla Giunta Ferrari (visioni molto diverse, a cominciare dall’incarico conferito all’assessore Bufo…) per dare vita ad un gruppo autonomo e distante dalla maggioranza. Fatta questa premessa è doveroso, al fine di comprendere le recenti condotte assunte di comune accordo dai tre capigruppo di minoranza (in questa occasione uniti negli intenti), esporre il perché della presentazione della mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco.

A tal proposito, nel rilevare che la mozione è un atto politico, è importante sottolineare che detta scelta è maturata dopo aver appreso ulteriori circostanze tramite le missive pervenute, durante l’estate, dall’ex Segretario Generale Dr. Pinzuti. Va da sé che il predetto ha avuto un ruolo in questa amministrazione, anche se poi il Sindaco lo ha successivamente querelato (NB: detta notizia mi fu comunicata solo dopo sei mesi dalla proposizione della querela tramite una convocazione ad hoc dei consiglieri di maggioranza ad opera del Sindaco …), e, proprio in virtù della sua funzione, questi era al corrente anche di fatti e/o circostante inerenti la vita “comunale” NON NOTE alla sottoscritta.

Da quanto comunicato dalle citate missive è emerso:

- che la D.ssa Bisogno, ex Segretaria Generale, con missiva del 9 ottobre 2013 prot. 28275 avente ad oggetto un debito fuori bilancio riconosciuto con delibera del C.C., comunicava al Sindaco formale costituzione in mora essendo pendente dinanzi alla Corte dei Conti un giudizio per un presunto danno erariale al Comune di Portoferraio a lui ascrivibile in quanto dirigente tecnico dell’Unione dei Comuni dell’Arcipelago Toscano;

- che detta missiva è irreperibile al Protocollo generale ove risulta regolarmente depositata (in pratica manca il file allegato al deposito corrispondente al nr. di protocollo);

- che la sottoscritta MAI ha avuto notizia di detta messa in mora quando faceva parte dell’attuale maggioranza;

- che solo intorno alla fine del mese di settembre u.s. è stata acquisita la documentazione inerente il ricorso al TAR proposto dall’allora Sindaco Peria (in quanto Portoferraio Comune capofila) contro la Regione Toscana nonché il Commissario Straordinario dell’Unione dei Comuni ed avente ad oggetto l’annullamento dei provvedimenti connessi e/o collegati al piano di successione conseguente all’estinzione dell’Unione dei Comuni dell’Arcipelago Toscano. La questione è piuttosto complessa ma di certo, dall’esame della citata documentazione, emerge che il Sindaco (che, per ovvie ragioni, conosceva bene le vicende dell’Unione dei Comuni in quanto successore della Comunità Montana in tutti i rapporti attivi e passivi e nelle funzioni), pur sapendo che il mandato era stato conferito al difensore Avv. Carrozza con delibera di Giunta, ha ritenuto di rinunciare autonomamente al ricorso per sopravvenuta “mancanza d’interesse” e ciò senza alcun atto equipollente da parte della Giunta ma, possiamo immaginare, con una semplice telefonata al nominato difensore. Detta scelta è stata decisa dall’attuale Sindaco nonostante il precedente Sindaco avesse aggiunto, proprio nel periodo dell’ultima campagna elettorale, ulteriori motivi al ricorso proposto aventi ad oggetto ulteriori provvedimenti adottati dal commissario straordinario. Resta il fatto che anche “la mancanza di interesse” al ricorso, giustificata dal voler definire in via “extra processuale” le problematiche con la Regione, non avrebbe dovuto essere un “atto unilaterale” come correttamente scrive l’avv. Carrozza poiché il Sindaco del Comune capofila avrebbe dovuto confrontarsi con gli altri Sindaci e, poi, con la Giunta regionale per stabilire le modalità con cui risolvere le problematiche emerse nel ricorso (cfr. missiva Avv. Carrozza / Comune di Portoferraio del 31.10.2016).

Non mi risulta, tuttavia, vi sia stato mai un confronto da parte del Comune capofila con gli altri Sindaci cosicché i debiti della Comunità Montana sono inesorabilmente confluiti presso ciascun Comune dell’isola e per essere, poi, “spalmati” sui cittadini.

Da quanto esposto le ragioni della scrivente in ordine alla mozione di sfiducia presentata".

Luisa Brandi