Cronaca

"E' successo a me, ma potrebbe succedere a altri"

Parla Antonio Esposito, il ragazzo di Portoferraio accoltellato nella notte di Natale: "Purtroppo sull'isola la situazione non è più sicura"

Dalla stanza di ospedale dove è ancora ricoverato Antonio Esposito affida al proprio profilo Facebook le prime parole dopo l'aggressione subita la notte di Natale e il cui ricordo porterà per sempre inciso sulla pelle.

"Ringrazio tutti gli amici che mi hanno dimostrato di starmi accanto anche solo con un messaggio, scrive Antonio - vi voglio bene. Purtroppo anche sull'isola la situazione non è più sicura e la cosa peggiore è che queste persone sono sempre a piede libero. Io sono stato graziato non so da quale santo, ma come è successo a me, potrebbe succedere ad altri. Purtroppo anche le forze dell'ordine hanno le mani legate e sono venuto a conoscenza che ieri sera c'era uno di loro che beveva tranquillo al Sailport. Fate attenzione! Un grosso abbraccio a tutti voi".

Secondo quanto riferisce Esposito 36enne turco, residente a Capoliveri, sarebbe tornato sul luogo del delitto, lo stesso dove si è generato il diverbio che è poi precipitato nell'aggressione e nelle ferite che hanno richiesto oltre 50 punti di sutura. Esposito ha ancora due settimane di prognosi per le ferite ricevute e torna su quella notte commentando: "Purtroppo quando questi stranieri capiscono fischi per fiaschi, mettono le mani addosso e quando vedono che non ce la fanno con le mani chiamano gli alleati armati. 

Ho sbagliato a non andare subito a casa e quando li ho rivisti per capire perché l'albanese mi avesse picchiato per primo, non mi hanno dato il tempo di parlare e hanno cominciato ad accoltellarmi. Per fortuna non ero solo. E per fortuna che avevo sciarpa e giacchetto. Posso dire di aver avuto il miracolo di Natale".