Attualità

Discarica abusiva a Monte Fabbrello

La segnalazione di Legambiente Arcipelago toscano: fra i rifiuti anche una palma infestata da punteruolo rosso, un motorino e rifiuti edili

Alcuni dei rifiuti a Monte Fabbrello, Portoferraio

Legambiente torna sul luogo del delitto (irrisolto) e reiterato. 

"Il 4 luglio 2018 - spiegano da Legambiente Arcipelago toscano - denunciammo la presenza di una discarica abusiva a Monte Fabbrello, nel Comune di Portoferraio e nel 2019 ci ritroviamo a ripetere storie già raccontate, anzi, ampliate. Si, perché della discarica abusiva della strada del Fabbrello possiamo ragionevolmente parlare in termini di ampliamento, in senso fisico e contenutistico". 

"Infatti, - spiegano da Legambiente - se nel Luglio dello scorso anno, oltre agli inerti abbandonati da qualche farabutto era presente soltanto una palma tagliata e sezionata per il trasporto e probabilmente così ridotta perché infestata dal punteruolo rosso, ora, marzo 2019, troviamo nello stesso punto ai lati della strada non solo quanto non è mai stato rimosso, ma un sostanzioso rinforzo sia di materiali edili di scarto (travi in calcestruzzo e inerti da disfacimenti) ma soprattutto, udite udite, un motorino intero, purtroppo privo della ruota anteriore".

"Viene da domandarsi - proseguono da Legambiente - come mai qualche testa che possiamo immaginare di funzionamento quasi normale si accolli la fatica di portare fino a quel luogo piuttosto scomodo un motorino, privo della ruota anteriore, che comodamente avrebbe potuto essere rottamato con modica spesa da un autodemolitore (o addirittura guadagnandoci qualcosa se i pezzi di ricambio si fossero rivenduti attivando così una forma domestica di economia circolare). Ma così è, come dice il saggio, l’essere umano più pericoloso è il cretino (e all’Elba nel campo dello smaltimento illegale dei rifiuti ne abbiamo dimostrazioni giornaliere)".

"Detto questo - aggiungono da Legambiente - sembra sia giunta l’ora che il Comune di Portoferraio, avvalendosi del suo braccio armato di ramazza Esa, si decida a ripulire il sito del quale diamo le coordinate precise (42°47'2.68"N Latitudine; 10°21'4.22"E Longitudine). Ci permettiamo anche di suggerire alle forze dell’ordine di provare, attraverso una piccola indagine, a risalire al proprietario del ciclomotore abbandonato per il tramite del codice del telaio e di fargli così calcolare quanto avrebbe risparmiato rottamando il motorino da persona civile".

"Sperando questa volta in un intervento di bonifica e repressivo/educativo - concludono da Legambiente - confidiamo in una pronta rimozione dei rifiuti, accollandone la spesa ai vandali che insensatamente cercano di scaricare il costo della loro ignoranza su tutti i cittadini e sull’ambiente".