Cronaca

Defunto abbandonato, il Comune spiega

L'assessore Adalberto Bertucci commenta la vicenda e chiarisce la posizione dell'amministrazione comunale sul caso della salma abbandonata da mesi

L'amministrazione comunale interviene sul caso di Vincenzo Marino, il morto abbandonato per mesi nella cella frigorifera dell'obitorio di Portoferraio e lo fa puntando il dito sulla famiglia del defunto.

Un caso che da ieri sera potrebbe aver trovato una dignitosa conclusione con il passo avanti del governatore della Misercordia Simone Meloni che si è speso in prima persona e a nome dell'arciconfraternita per assicurare la degna sepoltura alla salma ma l'intervento dell'assessore Adalberto Bertucci getta una nuova luce sui motivi che hanno decretato questa assurda impasse burocratica.

"Vicenda davvero incresciosa per il defunto tenuto nella cella frigorifera per 4 mesi - scrive infatti Bertucci - il comune di Portoferraio si era già attivato per risolvere la deplorevole questione. Come è stato riportato nel pezzo giornalistico, l’ASL aveva contattato la famiglia del defunto ma con scarsi o nulli risultati: non avevano intenzione di pagare le esequie in quanto da anni non aveva più alcun tipo di rapporto con il defunto. 

Ma la legge parla chiaro: il Comune si può far carico delle spese solo se la famiglia è indigente invece, dagli accertamenti fatti, è stato verificato che i parenti del defunto si potevano permettere abbondantemente di pagarne le spese, per cui il Comune di Portoferraio non poteva intervenire economicamente in nessun caso, anche perché si sarebbe creato un pericoloso precedente. 

L’unico dato certo sono il rammarico e la tristezza, non si può permettere che un genitore venga lasciato in un cella frigorifera per più mesi per qualsiasi sia il motivo, tutto questo non può essere assolutamente giustificabile".