Politica

"Bando case, ribadisco: serve un rinvio"

E' la richiesta di Cosetta Pellegrini, capogruppo PD in consiglio comunale. "Chiederò conto delle sue affermazioni a Bertucci nelle sedi opportune"

Cosetta Pellegrini

"Ho pensato molto se controbattere alla risposta scomposta, arrogante e offensiva dell'assessore Bertucci sulla gestione del nuovo bando per le case comunali di Portoferraio ed ho deciso di farlo. Considerate le pesanti e offensive illazioni fatte dall'assessore sulla mia persona e sul mio ruolo politico, al fine di ristabilire verità e dignità ho deciso di chiederne conto nelle sedi opportune". A parlare oggi  è Cosetta Pellegrini, capogruppo PD in consiglio comunale, già vicesindaco nella passata legislatura nonchè assessore alla casa e al sociale.

"Nella nota del gruppo consiliare cui appartengo - dice sul suo profilo facebook Cosetta Pellegrini - si sono evidenziate le difficoltà segnalate da tanti cittadini e non solo, nel non trovare in comune un referente che possa aiutarli a superare le difficoltà di interpretazione e lettura non solo del bando, ma anche della domanda. Per questo ribadisco la richiesta di rinvio dei termini di presentazione delle domande. Nel bando non c'è alcun riferimento a quelli che Bertucci definisce "riconoscimenti di appartenenza Portoferraiese" e non potrebbe essere altrimenti, infatti all'art.3 comma 1 si elencano requisiti per poter partecipare sottolineando che possono farlo "in condizioni di parità con i cittadini italiani e comunitari anche gli stranieri, non aderenti all'Unione Europea..." chiaramente devono essere in possesso dei regolari permessi. Niente di più e di diverso da sempre, quindi come pensa l'assessore di riconoscere "l'appartenenza Portoferraiese"?

L'Ufficio Casa a suo tempo organizzato con logiche di servizio, era tuttaltro che transitorio: aveva un dirigente, da voi trasferito, e un dipendente che, spesso in collaborazione con l'ufficio del servizio sociale, gestiva le problematiche dell'ERP, rispondendo puntualmente alle richieste dei cittadini, senza alcun timore di crearsi "dei pregiudizi" come teme l'assessore che riesce così anche ad offendere la professionalità degli operatori comunali.
Nel mio ruolo politico di amministratore ho sempre sostenuto il lavoro degli uffici, anche quando sono state gestite situazioni complesse: occupazioni di alloggi, perdita dei requisiti per avere una casa comunale. Insieme, nel rispetto delle leggi, della trasparenza e della dignità delle persone, abbiamo trovato la soluzione al grande pasticcio delle assegnazioni delle stanze nel fatiscente Palazzo Coppedè, di cui l'attuale assessore ha sicuramente memoria. Mi domando come gestisce attualmente l'emergenza abitativa fra il Padiglione dei Mulini e l'insediamento degli Orti divenuti nuovi nuclei di emarginazione abitativa, ma ne parleremo in Consiglio Comunale".