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L'attacco di Onorato alla legge europea

Nel mirino i meccanismi della nuova legge europea, che produrrànno, a detta di Onorato, oltre al danno la beffa per i marittimi italiani

Vincenzo Onorato

Arriva l'attacco di Vincenzo Onorato, patron di Moby e Tirrenia, per la revisione dei meccanismi del Registro Internazionale Italiano che, a conclusione dell'iter iniziato a fine maggio, riguarderà anche gli armatori che batteranno bandiera comunitaria con una organizzazione stabile in Italia. 

Le dichiarazioni di Onorato sono riportate dal magazine online di settore Ship2Shore.it fanno riferimento a una nota diffusa dall'azienda.

Gli armatori cambieranno bandiera, passando dall’italiana ad un’altra europea, conservando l’esenzione fiscale italiana e gli sgravi fiscali e contributivi per i marittimi. Liberi dalla bandiera italiana, potranno sbarcare quei pochi marittimi italiani che hanno ancora imbarcati”, si legge intuendo che nel mirino dell'armatore oltre alla legge europea sono finiti anche i sindacati confederali dopo che le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, pochi giorni fa, chiedevano nella querelle sul Registro di rivedere i toni del confronto.

Tra le parole di Onorato si fa riferimento, in sintesi, anche alle regole per la tutela dell'occupazione dei marittimi italiani. “Su navi con bandiera italiana in cabotaggio nazionale a bordo solo italiani-comunitari; su navi con bandiera italiana in servizio internazionale la tabella di sicurezza deve essere formata solo da marittimi italiani-comunitari. Solo con questi presupposti si potranno conservare i benefici fiscali del Registro Internazionale. Una legge di quattro righe, che salverà migliaia di posti di lavoro e ne creerà altre migliaia, e che, quando passerà al vaglio dell’Europa, conserverà, anche per le altre bandiere europee, i requisiti per continuare a proteggere l’occupazione della nostra gente”.