Le Paralimpiadi di Rio de Janeiro sono state seguite con attenzione dall'intera isola: un'elbana d'adozione che sulle strade di Bagnaia ha mosso i primi passi si stava giocando la medaglia d'oro nella scherma. E l'ha vinta.
Beatrice "Bebe" Vio, la 19enne veneta che ha conquistato i cuori di una nazione con la sua storia eccezionale, ha voluto rendere omaggio a una terra che ama sfoggiando la bandiera delle tre api e l'Elba ha risposto. Sono molti i messaggi sui social che inneggiano alla sua straordinaria vittoria e altrettante le sue foto con le braccia al cielo e una dedica dall'Elba per lei.
Vio, all'esordio in questa competizione, ha asfaltato le avversarie, vincendo tutti e cinque i match del girone prima di avere la meglio sulla cinese Jingjing Zhou in finale, ma la sua avventura potrebbe non concludersi qui: gareggerà anche nel fioretto a squadre, le cui eliminatorie inizieranno venerdì.
La storia di Bebe è nota: già avviata alla scherma e indicata come una promessa, nel 2008, all'età di undici anni, venne colpita da una grave meningite, che costrinse i medici ad amputarle gambe e braccia pur di tenerla in vita. Grazie a un carattere di ferro e con il supporto della famiglia (i genitori, la sorella Maria Sole e il fratello Nicolò), non si è arresa e ha combattuto fino a diventare la prima schermitrice disabile al mondo a gareggiare con quattro protesi artificiali.