Politica

Anche l'Anci a favore delle fusioni fra Comuni

Sulla questione della razionalizzazione amministrativa, Matteo Biffoni (Anci): "I Comuni devono essere protagonisti di ogni processo"

“Le fusioni tra Comuni possono essere una grande opportunità per i nostri territori. Ma ad una condizione: che le comunità locali siano assolute protagoniste di ogni processo. Per questo ANCI, pur condividendo i processi, non reputa utili nè giuste le ‘fusioni a freddo’ definite a tavolino: non funzionano”. E’ quanto afferma il presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni in merito alla questione delle fusioni tra comuni, in questo periodo particolarmente ‘calda’.

“La posizione di Anci è chiara: i Comuni devono tornare al centro della riforma della pubblica amministrazione, perché sono i Comuni a dover ridisegnare il riassetto complessivo del governo locale, secondo le specificità dei territori”. “Per tutti – continua Biffoni - la ‘stella polare’ deve essere chiara: offrire migliori servizi ai cittadini,ottimizzare i servizi, contenere le spese. Per questo è necessario un sistema di incentivi sia finanziari (ricordo che nella legge di stabilità i contributi per le fusioni sono raddoppiati) sia procedurali, con un sistema di premialità per l’accesso a contributi e bandi, e con una semplificazione amministrativa che eviti di duplicare gli adempimenti”. 

Proprio per supportare i territori sul tema delle fusioni, Anci Toscana ha ha costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, per offrire agli amministratori un supporto operativo, oltre che politico e istituzionale.

Sul tema delle aggregazioni di Comuni in Toscana il quadro è in continua evoluzione. L’istantanea di oggi vede 149 amministrazioni in Unioni di comuni (oltre il 50%), 16 comuni già fusi e, complessivamente, 59 enti in cui si discute (o si è discusso) di comune unico.