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Vaccinazioni Covid, "si tuteli anche il carcere"

Nunzio Marotti, docente e volontario da anni in carcere, sottolinea la necessità di dare priorità anche ad un'altra categoria di persone a rischio

Ingresso carcere di Porto Azzurro

Nunzio Marotti, docente e volontario da anni nel carcere elbano, interviene sulla questione delle vaccinazioni anti-Covid, apprezzando la proposta del consigliere regionale Marco Landi sulla necessità di dare priorità anche ai disabili e ai loro assistenti.

"Le associazioni del mondo della disabilità - spiega Marotti - hanno constatato con amarezza quella che alcuni hanno considerato 'una svista' governativa, dettata da superficialità, mentre altri hanno sottolineato 'l'assordante silenzio' del ministero della salute di fronte ai ripetuti appelli".

"A questo coro mi associo e porto anche l'attenzione su un'altra realtà di grande fragilità e che dovrebbe essere considerata fra le prime a ricevere il vaccino anti-Covid. -aggiunge Marotti - Mi riferisco ai lavoratori delle carceri (polizia penitenziaria, educatori, direttori e amministrativi; non cito i sanitari ovviamente già tutelati) e ai detenuti. La protezione delle realtà più fragili ed esposte fa bene a tutti (e non solo in questo momento di pandemia)".

"Nelle carceri gli spazi sono limitati e, quindi, -spiega Marotti - il distanziamento sociale non è possibile. Inoltre, una grande percentuale di reclusi soffre di patologie pregresse. Spero che anche di questa esigenza ci si faccia portatori nelle sedi competenti".