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"No all'ampliamento della miniera"

Legambiente ha presentato le osservazioni sull'ampliamento della miniera Eurit all’Isola d’Elba. Si temono forti impatti paesaggistici, e ambientali

Legambiente Arcipelago Toscano ha inviato alla Regione Toscana le sue Osservazioni sull’avvio di procedimento di valutazione di impatto ambientale (Via) riguardante il progetto di coltivazione e ripristino ambientale per l’ampliamento dell’area della miniera di caolino “La Crocetta”, un impianto minerario che sorge nel Comune di Porto Azzurro, ai confini con i Comuni di Capoliveri e Portoferraio.

L’associazione ambientalista spiega che il progetto presentato dall’Eurit "riguarda l’ampliamento della coltivazione di circa 5,5 ettari e prevede altri interventi in un’area di circa 0,50 ha che in passato sono già stati oggetto di recupero/ripristino. Un ampliamento che avverrebbe in un’area molto delicata sia dal punto di vista paesaggistico che ambientale, dato che amplierebbe la miniera 'La Crocetta' verso la piana di Mola e avrebbe così probabili impatti sul corridoio tra le due aree tra le due zone umide superstiti all’Isola d’Elba: quella di Schiopparello-Le Prade (già Sito di importanza regionale – SIR) e quella di Mola, che fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e della Zona di protezione speciale (Zps) e Zona speciale di conservazione (Zsc) dell’Elba Orientale". 

La preoccupazione dell'associazione ambientalista è che un intervento del genere possa "aggravare il già pesante impatto delle attività antropica sulla piana di Mola e, di riflesso, sulla zona umida residua e sulla preziosa avifauna che utilizza l’area come corridoio migratorio e di spostamento per la nidificazione nelle due zone umide".

"Già oggi la miniera esistente ha effetti negativi su flora, fauna e corsi d'acqua temporanei", ha fatto notare la presidente di Legambiente Maria Frangioni. Tra le altre cose il Cigno Verde non comprende come queste nuove esigenze siano sorte a pochi anni dal rinnovo ventennale delle concessioni a partire dal 2011.