Politica

Cava della Crocetta, "la Regione fermi lo scempio"

La richiesta arriva da Sinistra Italiana e chiede alla giunta regionale guidata da Giani di revocare il permesso per l'ampliamento della cava

Dopo che la cava in località La Crocetta, nel territorio di Porto Azzurro, è entrata anche nel report nazionale di Legambiente, che ne ha definito l'ampliamento "uno scempio" (vedi articoli correlati sotto), sulla questione intervengono anche Sinistra Italiana Toscana e Sinistra Italiana Elba.

"Facciamo nostra la denuncia di chi vive vicino ai luoghi di uno scempio annunciato come quello che sta avvenendo all’Isola d’Elba presso la cava in località Crocetta, - si legge nella nota - dove grazie al rilascio di una concessione mineraria da parte della Regione Toscana si sta per distruggere una intera collina non lontana dal mare e con essa un patrimonio comune di inestimabile valore ambientale e culturale".

"Non sono bastate le voci delle associazioni ambientaliste e di singoli cittadini a difesa e tutela del valore materiale di questo territorio, - prosegue la nota - né hanno avuto alcun riscontro fino ad oggi le poche voci levatesi dalla Politica e dalle Amministrazioni pubbliche al fine di arrestare un’operazione di vera e propria 'rapina al bene comune', capace di produrre fatturati intorno ai 400 milioni di euro a fronte di appena 8 posti di lavoro, che dovranno comunque essere tutelati, con un bilancio costi/benefici a segno meno per la collettività e a solo uso e profitto del gruppo Eurit/Bitossi che detiene la preziosa concessione".

"Questa vicenda - prosegue la nota - si inserisce in un quadro fortemente deteriorato nella Regione Toscana in cui il Bene Comune sembra doversi inchinare di fronte ad appetiti sempre più famelici ed insensibili, irrispettosi della legge e dai tratti sempre più criminali. Noi di Sinistra Italiana non ci stiamo a subire questo ennesimo reato ambientale e per questo chiediamo alla traballante Giunta Giani di intervenire per revocare questa assurda concessione e di arrestare un disastro ambientale, le cui conseguenze e responsabilità ricadrebbero sulle sue fragili spalle".