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Ampliamento cava della Crocetta, "tutti tacciono"

Legambiente Arcipelago toscano torna sull'ampliamento della miniera che definisce come uno "scempio" ai danni dell'ambiente e del paesaggio dell'isola

La zona interessata vista da Porto Azzurro

"E’ cominciato, tra il forte rumore di un escavatore e il silenzio assordante di tutti coloro che dovrebbero occuparsene ed esserne preoccupati, la distruzione di una collina elbana con la tecnica del mountaintop removal, cioè eliminando la cima di un’area panoramica, che sovrasta Lido di Capoliveri e Porto Azzurro, un’operazione industriale estrattivista, arcaica, brutale e che avrà un fortissimo impatto paesaggistico anche su Portoferraio e Capoliveri. Tanto che era stata negata la valutazione di incidenza".

Si apre così una nota di Legambiente Arcipelago toscano, associazione che più volte è intervenuta per dichiarare la sua contrarietà al progetto di ampliamento della cava (vedi gli articoli correlati sotto).

"Un escavo e un ampliamento a cielo aperto che avviene mentre le ferite della miniera del Buraccio restano aperte in attesa di un vero ripristino ambientale. La rimozione della cima di una collina che distruggerà parte di una rete sentieristica - spiega Legambiente - che andrebbe invece fatta conoscere e valorizzare, che avrà un pesantissimo impatto sull’ambiente, la biodiversità, l’assetto idrogeologico e le aziende agricole e turistiche dell’area. Resteranno però alcuni ciuffi di sughere secolari, che le ruspe non potranno spianare, circondate da un deserto bianco e polveroso".

"Il tutto - conclude Legambiente - avviene nell’imbarazzante silenzio - o con la volonterosa complicità - delle amministrazioni comunali, della politica pavida con i forti, dei comitati e delle associazioni, evidentemente troppo impegnati a parlare di sviluppo sostenibile. Intanto, nel 2020, nel cuore dell’Elba, una collina elbana viene spianata per farne polvere".

La zona vista da Capoliveri