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Offese ai malati di cancro, il web si scatena

Un addetto all'imbarco della Moby avrebbe, secondo la denuncia di un lettore, insultato i pazienti oncologici in transito. E Moby indaga sulla vicenda

Si è scatenata una vera rivolta a seguito di un episodio riportato da una passeggera della compagnia di navigazione Moby secondo cui, durante la traversata di ieri mattina sulla Moby Love, un addetto allo sbarco avrebbe insultato un gruppo di malati oncologici che rientravano all'Elba dopo le cure ricevute a Livorno.

Una notizia che, se trovasse conferma (ma non abbiamo motivo di dubitare della buona fede dell'elbana segnalatrice), richiederebbe quantomeno delle scuse da parte della compagnia, in aggiunta a quelle dell'addetto.

Con ordine. La segnalazione arriva da una passeggera, che scrive: "24 giugno 2015 MOBY LOVE h 11,55, un pulmino della Misericordia con otto malati oncologici imbarca a piombino dopo aver effettuato l'ennesima terapia giornaliera a Livorno,uno di loro tra l'altro con gravi problemi di deambulazione per cui viene "rallentato" il fluire delle altre autovetture. Dopo un animato incitamento a muoversi con fare sprezzante, uno dei marinai urla indicando i pazienti: "questi non pagano neanche cinque euro, ringraziate Santo Onorato!"

La segnalazione viene immediatamente ripresa dal gruppo Facebook "Per un'isola meno isolata", tradizionalmente attento alle vicende che riguardano i trasporti marittimi elbani.

Stessa cosa fa il Comitato Elba Salute inviando una nota alle redazioni dei giornali riportando il fatto.

Nella discussione e nei commenti seguenti nel gruppo arriva una conferma da parte di Fabiola Pisani che racconta: "È successo anche lunedì con un auto medica e un signore di rientro da una visita a Livorno ,per qualcosa al fegato,sulla linea di Cavo!".

Poichè un giornale non è Facebook, abbiamo cercato conferma della vicenda e abbiamo chiesto a Moby quali azioni intendesse prendere: "Abbiamo appreso dell'episodio tramite Facebook - ci dicono dalla compagnia - e già da questa mattina siamo al lavoro per verificarne la veridicità attraverso un'indagine interna. Non appena avremo il quadro completo potremo dare una risposta più articolata".