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Tozzi, "spiagge libere al 50%", è polemica

Un post di Mario Tozzi, geologo, divulgatore scientifico ed ex presidente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e la sua proposta

Mario Tozzi

Mario Tozzi, geologo, saggista, divulgatore scientifico, autore e personaggio tv ma anche ex presidente del Parco Nazionale Toscano, ieri su Facebook ha pubblicato un post su come dovrebbe essere organizzata la fruibilità delle spiagge italiane e contro l'attuale gestione.

La spiaggia di Naxos in Grecia (foto postata da Tozzi)

"Come dovrebbero essere le spiagge: 1 stabilimento con servizi (10 euro lettini e ombrellone), senza strutture stabili, il resto spiaggia libera. Chilometri di spiaggia e dune pulitissime, nessun cestino, niente rifiuti, baretti nel retroduna, qualche costruzione dietro. Naxos, 14 agosto 2025. Una sola parola per chi ha gestito il demanio costiero da noi: vergogna. Buon ferragosto", ha scritto Tozzi, pubblicando la foto di una spiaggia in Grecia.

Il post è diventato virale ed è stato ripreso dalle testate nazionali, oltre ad aver scatenato polemiche e commenti di tutti i tipi.

In un post successivo, pubblicato oggi, dopo tutta la polemica scuscitata, Tozzi ha scritto un altro post rilanciando una proposta.

"Lo scrivo con tutta la simpatia per gli amici balneari che stanno inondandoci le orecchie di lamenti: - scrive Tozzi su Facebook - il sistema italiano di sfruttamento delle spiagge di pregio è ingiusto, ambientalmente dannoso e non funziona. Li invito a sottoscrivere un documento per ridisegnarlo: 1) comune per comune, spiaggia per spiaggia, il 50% deve essere sempre libero, ma non sul totale nazionale, scarichi e impianti industriali sul mare compresi (eh, furbacchioni!); 2) del restante 50%, il 20% deve essere attrezzato dai comuni a prezzi calmierati, il 30% può andare a bando; 3) i prezzi delle concessioni devono essere riadeguati; 4) sulle spiagge non deve rimanere alcuna struttura fra ottobre e aprile; 5) tutte le strutture devono essere comunque rimovibili; 6) le concessioni non possono superare i 10 anni, poi vanno di nuovo a bando".

"Così tuteliamo un bene e i diritti di tutti. Come accade in tutti i Paesi del Mediterraneo", conclude Tozzi.