Politica

Montecristo aperta ai turisti?

L'opposizione lancia l'allarme: nel documento Montecristo si apre al turismo sull'isola nonostante i vincoli paesaggistici

Sarà Montecristo la nuova meta turistica dell'arcipelago? Forse. E se sì, come?

Domande che vengono sollevate da Cosetta Pellegrini, capogruppo di minoranza in Comune, e che, per adesso, non hanno risposta.

Il caso nasce dal documento che la stessa amministrazione ha diffuso durante la conferenza dei capigruppo preparatoria per la seduta straordinaria del consiglio comunale a Montecristo (seduta poi rinviata al 19 ottobre per maltempo). Nella relazione un passaggio ha fatto suonare più di un campanello d'allarme: si legge infatti che sarebbero necessari “più giorni di permanenza” sull'isola per valorizzarla appieno. Ma più giorni di permanenza vuol dire lo sviluppo di strutture ricettive e servizi accessori. Il tutto in un ambiente fortemente vincolato da norme paesaggistiche ed europee.

"Abbiamo chiesto spiegazioni - afferma la Pellegrini - ma abbiamo ricevuto solo risposte vaghe. Quello che abbiamo capito è che si vuole porre Montecristo al centro di uno sviluppo turistico ma non si chiarisce come e con quali forme".

Da adesso si entra nel campo delle ipotesi. La migliore è che chi ha redatto materialmente il documento non avesse piena coscienza della portata di quel paragrafo. Ma se invece l'intenzione dell'amministrazione fosse quella di investire per uno sviluppo turistico di Montecristo? Quale sarebbe il tipo di struttura scelta e come realizzarla? Dal campeggio all'albergo ci sono soluzioni intermedie. Come far coesistere una presenza turistica in un territorio protetto al punto che non è possibile nemmeno fare il bagno?

Al momento ci sono sull'isola tre sentieri che possono essere percorsi e che vengono aperti alle scolaresche (ma solo a ragazzi dalle medie in su per motivi di sicurezza) ma sono episodi sporadici. Aumenteranno? Inoltre potrebbe essere plausibile l'ipotesi di un interesse da parte di un privato nel gestire, per il momento, i viaggi e la permanenza sull'isola per pochi giorni delle scolaresche (per poi aspirare ad altro?).

Il caso ha evidenti risvolti politici, tanto che l'opposizione dichiara: "Noi a Montecristo non andremo - annuncia la Pellegrini - pensiamo che prima di andare a fare una scampagnata sia necessario affrontare il tema qui, con il Parco e con altri soggetti, magari altri sindaci, in un consiglio aperto. Così potremmo veramente trovare delle soluzioni, invece Ferrari si comporta ancora come se fosse in campagna elettorale. Il tempo degli annunci è finito, adesso si deve governare. Senza considerare che un consiglio ristretto e dislocato su Montecristo impedisce la partecipazione dei cittadini su di un tema così importante".