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Mega centro commerciale nell'ex centrale Enel

Presentato in Comune un progetto per la riqualificazione dell'ex centrale Enel: al suo interno un supermercato e negozi di abbigliamento

Quel rudere che accoglie i turisti in arrivo a Portoferraio e che spicca nel panorama cittadino per bruttezza potrebbe avere i giorni contati. E' stato infatti presentato in Comune un progetto di acquisizione e riqualificazione dell'ex centrale Enel di Portoferraio al cui posto potrebbe sorgere il più grande centro commerciale all'Elba.

Un supermercato e diversi negozi andrebbero a occupare i quasi 30mila metri cubi di spazio disponibile nel grande capannone di viale Zambelli (ma ci sono anche altri annessi perimetrali) che versa ora nel più assoluto degrado. Un centro commerciale dalla posizione invidiabile e che sarebbe servito, secondo il progetto presentato, da 3mila metri quadri di parcheggio disposto su due piani.

Dietro l'operazione immobiliare ci sarebbe una cordata di investitori privati che avrebbero già opzionato il bene (e su tutti spicca, secondo fonti bene informate, la catena di supermercati Eurospin) tanto da aver già affidato il progetto di riqualificazione allo studio Valenti di Livorno.

Ancora poco si sa sulle specifiche (costi e tempi) di un'operazione che cambierà il volto della zona portuale di Portoferraio ma non è forse un caso che la stessa operazione di riconversione stia avvenendo, se pur in fase più avanzata, oltre canale con l'ex centrale Enel di Tor di Sale a Piombino.

La storia dell'immobile è nota: l'edificio faceva parte del complesso siderurgico di Portoferraio, di cui faceva parte anche palazzo Coppedé che ospitava gli uffici amministrativi e direzionali. Era la vecchia Centrale macchine, convertita in centrale elettrica negli anni '50 ad uso e consumo della S.E.D.E. (società elettrica dell'elba), in seguito acquisita dalla S.T.E. (società termoelettrica elbana) ed infine dall'Enel.

Quando l'Enel ha iniziato la dismissione delle centrali non più produttive, e siamo in anni recenti, il Comune di Portoferraio vantava una prelazione all'acquisto che tuttavia non è mai stata esercitata. Da quel momento l'immobile è passato di mano fra privati e intermediari immobiliari fino a finire nel portafoglio del fondo Spazio Industriale, a sua volta gestito dalla società Idea Fimit.

Negli anni è salito agli onori delle cronache sostanzialmente per due motivi: prima per i lavori di smaltimento dei materiali di risulta durante i lavori di bonifica che si temevano tossici (la Provincia ha poi autorizzato l'operazione condotta in sicurezza) e successivamente per una situazione reiterata di degrado avendo ospitato al suo interno un campo nomadi abusivo poi sgomberato dal Comune.

L'edificio è stato poi sottoposto a tutela da parte della Soprintendenza come esempio di archeologia industriale e l'ente dovrà pronunciarsi in merito al progetto.

Detto dell'aspetto paesaggistico e ambientale, un progetto di questa portata avrebbe anche un impatto importante sulla situazione occupazionale elbana, a partire dalle ditte locali che dovrebbero effettuare i lavori alle assunzioni di negozi e indotto che porterebbe in dote.