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Marini risponde sul Piano: "Ricorso atto doveroso"

Il vice sindaco risponde alle critiche per il ricorso al Tar contro il Pit e attacca la Regione: "Atto unilaterale, si rispettino le regole"

Dopo la bufera, anche politica, sollevata dal ricorso al Tar di Firenze presentato dall'amministrazione di Portoferraio contro il Piano paesaggistico che la Regione sta approvando, il vice sindaco Marini consegna una risposta per spiegare le ragioni alla base del ricorso. Richiamo delle regole e possibilità di sviluppo sostenibile le due ragioni principali. E non risparmia una stoccata alla minoranza comunale.

"La cementificazione non interessa la nostra amministrazione e i rapporti con la Regione e Legambiente ci stanno a cuore. Il ricorso al Tar presentato dall'amministrazione non é per volere cemento tout court, ma per richiamare il rispetto delle regole e delle leggi che si ritengono violate. 

Il ricorso é sicuramente il sintomo di una carenza di relazioni istituzionali, tanto che il PIT è in gran parte un atto unilaterale, altrimenti non si comprenderebbero 500 osservazioni e forse più come attestato dal garante regionale Prof. Morisi. Inoltre, di non poco conto, le norme di salvaguardia bloccano anche gli interventi di riqualificazione anche già approvati e non solo le nuove costruzioni e quindi i temi ambientali sono agitati strumentalmente. 

E’ da premettere che la Regione Toscana ha adottato sin dal 2009 un Piano di Indirizzo territoriale anche con la disciplina paesaggistica rivolto ai Comuni della Regione; all’adozione avrebbe dovuto seguire l’approvazione degli indirizzi ai quali si sarebbero conformati i Comuni. Insieme a tale adozione la Regione ha introdotto norme di salvaguardia, cioè il blocco dell’attività urbanistica ed edilizia contrastante con il Piano adottato sino all’approvazione. Tale Piano non è mai stato approvato, mentre tali norme di salvaguardia e cioè il blocco dell’attività urbanistica ed edilizia dei Comuni è stato reiteratamente prorogato.

Quindi, le misure di salvaguardia (ed il blocco) hanno avuto effetto dal 2009 al (marzo) 2014. Dopo cinque anni (di blocco) la Regione, anziché approvare il Piano in questione e consentire lo sblocco dell’attività urbanistico/edilizia, ha ritenuto che lo stesso fosse difforme dalla copianificazione Stato – Regione (senza però annullarlo o revocarlo) ed ha adottato un nuovo Piano introducendo nuove misure di salvaguardia e dunque un nuovo blocco dell’attività urbanistico/edilizia, che rischia di protrarsi nei prossimi anni, in danno del territorio Elbano

A ciò aggiungasi che le disposizioni del nuovo Piano hanno un contenuto vago e generico, con rischio di applicazione generalizzata. Pertanto, detto Piano è stato impugnato davanti al TAR Toscana anche per violazione delle norme della stessa legge Urbanistica Regionale che attribuiscono ai Comuni (nella specie: Comune di Portoferraio) la competenza e le funzioni per l’approvazione dei Piani Urbanistici locali, in quanto tali competenze finiscono per essere spogliate dalla Regione Toscana, con la reiterazione dei citati provvedimenti di adozione, di natura provvisoria, che determinano sostanzialmente blocco dell’attività urbanistica/edilizia

Quindi, è conforme a legge che la Regione dia gli indirizzi, anche paesaggistici, ai Comuni, ma ciò deve avvenire attraverso l’approvazione del Piano in via definitiva, a cui poi si uniformeranno i comuni. Quello che invece non pare conforme alla disciplina richiamata è la regolamentazione del territorio attraverso misure di salvaguardia imposte dalla Regione con l’adozione di successivi piani regionali solo adottati (dal 2009) e mai approvati, con conseguente mancanza di indirizzi definitivi e blocco dell’attività urbanistico/edilizia e blocco dello sviluppo equilibrato del territorio. 

Il ricorso, quindi, era doveroso per il rispetto dell'istituzione che siamo a rappresentare e l'osservazione fatta sul costo di circa settemila euro é pretestuosa e ridicola, anche in considerazione alle ingenti spese legali sostenute dalla passata amministrazione, su cui fra l'altro e' in corso una verifica amministrativa. In sintesi, l'azione intrapresa riguarda la tutela degli interessi e valori urbanistici e ambientali a vantaggio dell'intera comunità . Nessuno si sognerebbe di intraprendere attività contro la regione specie per motivi ideologici. Chi pensa o scrive queste cose dovrebbe rifletterci meglio.