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"Abbiamo insegnato a volare agli elbani"

Alla vigilia dello stop alla continuità territoriale aerea in attesa del nuovo bando, il consuntivo del presidente di VolareElba Vincenzo Gorgoglione

un sorvolo di Marina di Campo

Il 26 ottobre scade la continuità territoriale aerea fra l’isola d’Elba e il continente: il nuovo bando che sta per uscire, e che è già stato finanziato per il prossimo triennio, verrà aggiudicato solo nella prossima primavera.

E’ dunque il momento dei consuntivi per chi, come Volare Elba, ha affiancato questa delicatissima fase nell’ultimo triennio, con la speranza di “insegnare agli elbani a volare”, ad usufruire cioè del mezzo di trasporto aereo per gli spostamenti della vita di tutti i giorni.

“Possiamo dire in questo di esserci riusciti – ha commentato il presidente di VolareElba Vincenzo Gorgoglione durante la sua relazione alla annuale assemblea degli Albergatori – gli elbani hanno imparato davvero, come ci dimostrano i dati di questo ultimo triennio, con una grande presenza di giovani e di studenti fra le persone trasportate”. I numeri non sono eclatanti, ma si deve pensare che sono stati realizzati volando con un aereo da 15 posti. Sulla tratta Elba/Pisa hanno volato 5567 persone, su quella con Firenze 2167, mentre sull’Elba/Milano i passeggeri sono stati 2582. C’è quindi una certa soddisfazione soprattutto nei confronti dei risultati degli scali toscani, “mentre su quello di Milano Linate – ha voluto aggiungere Gorgoglione – possiamo fare meglio, prevedendo un volo di rientro il lunedì mattina dedicato a chi ha voluto trascorrere un week end sull’isola”.

Agli imprenditori elbani la scommessa di Volare Elba è costata 300mila euro. “Una perdita che abbiamo accettato per sostenere la continuità territoriale – ha precisato ancora Vincenzo Gorgoglione – ma nonostante questo Volare Elba si riproporrà a fianco della compagnia che si aggiudicherà il nuovo bando per la continuità territoriale aerea. Ci riproponiamo nuovamente di collaborare con chi vincerà il nuovo bando – ha confermato il presidente - nonostante le perdite economiche registrate, come imprenditori siamo propositivi perchè si tratta di lavorare per il bene comune”.
L’obiettivo è portare il traffico aereo dell’aeroporto elbano ad una media di 100mila passeggeri l’anno. “Pensiamo che se ci riescono isole come Pantelleria e Lampedusa, che sono molto più piccole di noi, può succedere anche qui . Già alla ripresa della continuità territoriale speriamo di contare su una compagnia che possa volare sull’Elba con aerei almeno da 50 posti. L’attuale allungamento della pista però non basta: nel futuro dovremo arrivare a una struttura che permetta almeno gli atterraggi degli Atr-42, aerei da 70 posti che ci potrebbero far fare il definitivo salto di qualità”.