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"Nessuno sa che i mufloni saranno eliminati"

Continua la campagna della Lega Anti Vivisezione contro l'eraficazione degli ungulati. Il resoconto delle iniziative di informazione dell'associazione

il manifesto della LAV

"Non c'è informazione su quello che sarà il destino dei mufloni all'Elba". E' questo il bilancio di un mese di campagna informativa della Lega Anti Vivisezione  #IOVIVOQUI, contro quella che l'associazione definisce  "la condanna a morte dei 500 mufloni dell’Isola d’Elba": 4 fine settimana durante i quali i volontari LAV hanno affisso manifesti e distribuito migliaia di volantini a cittadini e turisti (circa 10mila quelli che da Piombino si sono imbarcati verso le destinazioni turistiche dell’Isola), per informarli del Piano di abbattimento deciso dal Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano.

"Le persone coinvolte dalla campagna LAV  - dicono dall'associazione - non sapevano nulla del progetto del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, si sono dimostrate nella stragrande maggioranza dei casi molto sensibili rispetto alla fine che potranno fare i mufloni, e quindi interessate a conoscere l’evoluzione del caso, le azioni LAV per salvare i mufloni dell’Elba non si fermano qui, nei prossimi giorni saranno attivate altre iniziative che hanno lo scopo di coinvolgere i cittadini nel chiedere al Parco che la presenza dei mufloni sia gestita ricorrendo esclusivamente a metodi non letali e non cruenti, dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali selvatici.

Secondo il Piano previsto dall’Ente Parco, infatti, l’intera colonia di ungulati presenti sull’Isola – introdotti quasi 60 anni fa per fornire ai cacciatori locali una preda in più per la loro sanguinaria passione – sarà “eradicata” a colpi di fucili di precisione, ad opera di Polizia Provinciale e degli stessi cacciatori. A questi ultimi, inoltre, saranno regalati gli animali uccisi, a titolo di rimborso spese.

I mufloni sono accusati di provocare danni al rinnovamento forestale ma, che sia vero o no, è inaccettabile che l’unica soluzione individuata preveda il loro massacro ad opera dei cacciatori, soprattutto perché i mufloni sono stati introdotti sull’Isola proprio dagli stessi cacciatori a uso e consumo del loro cruento passatempo.aggiunge VitturiSe c’è quindi qualcuno che deve pagare per gli eventuali danni, questi sono i cacciatori che ancora una volta dimostrano chiaramente di essere i primi veri nemici degli animali selvatici e dell’ambiente.”