"Sono ormai passati quasi due anni da quando il capannone comunale ha preso fuoco, lasciando Marciana Marina con un danno enorme. Eppure, l’Amministrazione non ha mai fornito risposte chiare: nessuna informazione su cause, stato delle indagini né aggiornamenti sulla pratica assicurativa".
Lo scrive in una nota il gruppo di minoranza "Per Marciana Marina".
"Il bilancio del danno è pesantissimo: - prosegue la minoranza - oltre al grande edificio, sono andati distrutti arredi, attrezzature, mezzi, materiali per eventi e servizi pubblici. Decine di migliaia di euro sono stati già spesi per rimpiazzare, almeno in parte, ciò che è andato perso e per la bonifica dell’area. E’ bene ricordare – come apparso evidente fin dall’inizio e poi accertato – che l’incendio si è propagato dalla porzione di capannone in uso a ESA. Da ciò è nato un contenzioso legale tra le assicurazioni, con costi già ricaduti sul Comune, come confermato anche in Consiglio dall’amministrazione".
"Pertanto chiediamo al Sindaco chiarezza, che i responsabili paghino e che il fabbricato venga ricostruito – magari in altro luogo – restituendo alla cittadinanza ciò che era e ciò che serviva. - aggiunge la minoranza - Sorpresa amara: in questi giorni la Giunta ha approvato un progetto presentato da ESA per la cosiddetta “riqualificazione” del centro di raccolta, ancora una volta senza alcun coinvolgimento della minoranza. È noto da tempo, a chi ha a cuore il futuro di Marciana Marina e a chiunque abbia un minimo di sensibilità urbanistica, che il centro di raccolta in quella posizione fosse una sistemazione provvisoria. Tutti lo sapevano: era una collocazione infelice, tollerata solo in attesa di una soluzione migliore. Ora invece l’Amministrazione vuole renderla definitiva".
"Stiamo parlando di una delle aree con le maggiori possibilità di valorizzazione e sviluppo: vicina all’infrastruttura portuale, a ridosso della Fenicia, in un punto nobile del nostro territorio con attività turistiche e ricreative di rilievo. - prosegue la minoranza - Quella collocazione continua a generare miasmi nauseabondi e traffico di mezzi pesanti, mentre l’area sarebbe stata molto più utile come parcheggio/area verde legata allo sviluppo della zona portuale. Il centro di raccolta, al contrario, andava spostato in aree più idonee, come Val di Cappone o comunque in zone più interne e meno sensibili dal punto di vista turistico. Attenzione! Dai documenti tecnici e dalle tavole di progetto pubblicate emerge un fatto inaccettabile: nel nuovo piano non vi è alcuna traccia del magazzino comunale. Al suo posto è previsto un edificio inglobato nel centro di raccolta e destinato a ESA. Avevamo un capannone ampio e spazioso, patrimonio del Comune: al suo posto sono previsti spogliatoi, docce, WC e uffici per il personale. E tutto questo nel silenzio più totale: mai annunciato, mai discusso, ora imposto".
"Ma non è finita qui. - aggiunge la minoranza - Nei documenti si legge che una parte del costo del progetto, complessivamente pari a 1.300.000 euro – in gran parte coperto da contributo regionale – sarà comunque scaricata sulle bollette dei cittadini tramite la TARI. Si parla di una quota intorno al 20% del totale: un pericolo concreto di nuovi aumenti, in un quadro già segnato da rialzi costanti anno dopo anno. Un’opera che non può tradursi nella cancellazione di un edificio comunale. È giusto accogliere investimenti sul territorio, ma non a scapito di ciò che appartiene al Comune: lo spazio era già adeguato, perché allora sacrificare anche l’area del magazzino comunale? In più, è prevista anche una spesa di 60.000 euro per l’acquisto di un terreno, di cui apprendiamo solo ora la mancata disponibilità al Comune: un’operazione che richiede ulteriore chiarezza e trasparenza".
"Infine la domanda è inevitabile: oltre a un nuovo centro di raccolta, cosa ci guadagna Marciana Marina? Dopo il danno, la beffa: finora nessun risarcimento e, con questo progetto, il magazzino pare destinato a sparire. Che l’Amministrazione ci smentisca e rassicuri i cittadini".