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​Livorno vista dal Volterraio e viceversa

Antonello Marchese, fotografo narratore delle bellezze elbane, ci regala una doppia spettacolare prospettiva dovuta ai venti da nord e al clima rigido

Livorno visto dal Volterraio

La tramontana e il grecale portano un clima rigido ma rendono l’aria nitida permettendo una grande visibilità. Così in questi giorni di aria più asciutta appaiono le isole e le terre più lontane che spesso sono celate dalla foschia dovuta al velo di umidità che si innalza dal Tirreno.

"Chi si reca sulle alture isolane  - ci racconta Antonello Marchese - ha la possibilità di osservare dei panorami veramente interessanti che ci illustrano il territorio molto meglio di qualsiasi atlante o libro di geografia. Ad est appare la costa Toscana dalle Apuane fino all’Argentario. Nell’entroterra si staglia la mole del Monte Amiata, mentre più a nord, soprattutto al mattino o al tramonto, i raggi del sole accendono di rosa il manto nevoso sull’Appennino. Intorno all’Elba si vedono tutte le isole dell’arcipelago e ad ovest si delinea la Corsica nella sua interezza. Questi erano già i panorami che stupivano gli antichi abitanti dell’Elba, arroccati sui rilievi, che in queste fredde giornate invernali avevano così svelata la geografia di quell’ antico mondo.

Uno dei rilievi che permette una grande visibilità è la torre naturale del Monte Volterraio, punto di difesa e avvistamento privilegiato sin dall’antichità: dall’epoca etrusca quando era sede di una fortezza di altura, all’epoca pisana, quando vi fu costruita la rocca ancora esistente e recentemente restaurata, a Cosimo dei Medici e ai successivi granduchi di Toscana che rinnovarono poi la fortificazione.

In una di queste giornate nitide l’anno scorso, munito di un teleobiettivo, proprio dal Volterraio mi era capitato di ritrarre in un fortunato scatto la città di Livorno e il suo faro, importante riferimento dall’epoca pisana in poi.

Quest’anno in una giornata di simile nitidezza, capitato sul faro di Livorno in occasione dell’eccezionale apertura al pubblico, grazie all’Associazione 'Il Mondo dei Fari', dell’antico segnalamento marittimo, ho invece ritratto l’Isola d’Elba.

E’ opportuno ricordare che il faro di Livorno, detto anche 'Fanale dei Pisani', fu appunto costruito nei primi del trecento ad opera della Repubblica Marinara di Pisa come riferimento marittimo e per segnalare la pericolosa secca della Meloria, il cui celebre faro era andato distrutto durante la famosa battaglia. Uno dei fari più antichi del mondo, il 'fanale' livornese fu invece distrutto durante la II guerra mondiale e ricostruito con le stesse pietre nel dopoguerra divenendo oggi monumento nazionale.

In questa occasione di apertura permessa dall’Associazione 'Il Mondo dei Fari' inquadrando proprio il versante orientale elbano dalla torre livornese sono riuscito a riconoscere, nonostante l’esposizione controluce, la torre naturale del Monte Volterraio sormontato dalla sua antica rocca".