Attualità

Sanità, "serve più personale per dare i servizi"

Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil denunciano lo stato di affanno della sanità nella provincia di Livorno, dalle visite specialistiche ai pronto soccorso

"L’emergenza sanitaria ha comportato il rinvio di molte visite e prestazioni in tutta la provincia di Livorno. Se a questo si aggiunge l’aumento di richieste di diagnostiche durante la fase critica della pandemia, è chiaro che tutto ciò si ripercuote sui tempi di attesa, con forti disagi verso i cittadini più deboli".

Lo sottolineano in una nota congiunta Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.

"Per questo - proseguono le categorie sindacali- Regione e l’Asl nordo vest devono mettere in campo risorse e personale per ridurre il disagio che si sta riversando verso i cittadini con maggiore cronicità, a partire dai pensionati.
E’ inaccettabile che quando ci rivolgiamo ai Cup le liste siano chiuse o che ci venga detto che gli appuntamenti vengano presi con l’uso di tecnologie informatiche, sapendo che questo ricade in modo negativo sugli anziani che hanno meno conoscenza e capacità tecnologiche".

"Ma l’emergenza sanitaria ha messo a nudo anche la debolezza di un territorio che vede l’assenza di strutture di base; - prosegue la nota - i pronto soccorso sono ingolfati e i servizi territoriali, le Case della salute sono assenti e questo sta comportando una crisi della sanità nella provincia di Livorno acuta e complessa, tra l’altro con perdita di finanziamenti!
Lo stesso progetto che la Regione Toscana aveva elaborato, ospedale unico con due presìdi (Piombino e Cecina), non sta andando avanti come previsto".

"Non sappiamo ancora quale sono le specializzazioni che devono essere assegnate alle due realtà, - sottolineano i sindacati - manca il personale, sia medico specialistico che infermieristico, sia progetti d'investimento per supportare il progetto nel suo insieme e nel frattempo una serie di servizi specialistici vengono ridotti o annullati. Ci domandiamo cosa pensa di fare la Regione Toscana, quale risorse e quali funzioni debbano essere assegnate ai presìdi, ma anche quale è il ruolo della politica, dei sindaci della provincia a fronte di una crisi che appare irreversibile! Dobbiamo riprogettare la sanità, approfittando delle risorse che l’Europa mette a disposizione. Ma questo presuppone che ci siano progetti e soggetti in grado di elaborare un percorso diverso".


"La riflessione che facciamo è che quello che è accaduto sia stata un errore di valutazione, teso da un lato a risparmiare, dall’altro ha innescato un ruolo dei privati non convenzionati che sempre di più si sono gettati nell’affare sanità! - concludono i tre sindacati - Per questo vogliamo denunciare questa difficile situazione, perché in ballo c’è la salute delle persone, il diritto a curarsi, la qualità della vita della popolazione".