Attualità

Le associazioni ambientaliste contro il Pd

Le associazioni di tutela ambientale difendono il testo originario dagli emendamenti proposti dal Partito democratico regionale e stanno con la Marson

"Gli emendamenti contro il Piano Paesaggistico della Toscana rappresentano un attacco gravissimo a danno di uno strumento di pianificazione urbanistica regionale che non ha precedenti negli ultimi 20 anni". 

Le associazioni di tutela ambientale - CAI, FAI, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Mountain Wilderness,ProNatura, Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, Slow Food Toscana, WWF – difendono il testo originario del piano dai continui emendamenti che "per come concepiti - dichiarano - appaiono chiaramente suggeriti da alcune lobby e che mirano a distruggerlo. Vigileremo con molto scrupolo l’iter in corso per evitare che ciò accada". 

"Il Piano che, per la prima volta, prende in esame il territorio nel suo insieme di natura, storia, società civile, è frutto di una straordinaria concertazione e co-pianificazione con il MiBACT che ora la politica, con un atto di arroganza, intende calpestare annientando quattro anni di lavoro di quanti, a questo strumento, hanno sapientemente lavorato con capacità, professionalità e rigore".

"Gli emendamenti presentati in consiglio regionale dalla stessa maggioranza che lo scorso anno approvò il Piano, puntano, dunque, a stravolgere e demolire quella rete di protezione disegnata con intelligenza e responsabilità. Il contenimento al consumo di suolo, di coste, di spiagge, le limitazioni all’estrazione del marmo, alla distruzione dei monti, la regolamentazione dell’agricoltura, così come posti nel testo originario, esprimono una gestione intelligente del territorio il cui sviluppo è possibile e sostenibile solo andando oltre lo sfruttamento di risorse ambientali. Un disegno che può diventare motore di sviluppo e dare ulteriore valore alla Toscana, con una visione strategica che non risponde più solo ad interessi e aspettative di breve respiro".

L'accusa delle associazioni fa seguito alle reazioni, prima fra tutte quella dell'assessore all'ambiente Anna Marson che aveva minacciato le proprie dimissioni, avvenute dopo la presentazione degli emendamenti Pd. Tanto da costringere lo stesso governatore Enrico Rossi a scendere in campo e metterci la faccia ricompattando la Giunta regionale alla vigilia delle elezioni per un nuovo mandato.

"E sì che le scelte di Piano avevano trovato il loro fondamento e la loro legittimazione in un quadro conoscitivo ben impostato, dettagliato e approfondito, articolato in 20 “ambiti di paesaggio”.