Politica

Lambardi punta tutto sul Rosso

All'indomani dello scossone politico che ha portato al rimpasto di giunta, una riflessione sugli effetti e i nuovi scenari che si aprono a Campo

In gergo pokeristico si chiama All-In: puntare tutte le fiches a disposizione sulle carte che ci sono sul tavolo. Non è un gesto disperato ma una precisa tattica per spaventare l'avversario e convincerlo a desistere. Chi è bravo lo fa anche con una coppia di due.

Lorenzo Lambardi alcune carte buone in mano le ha e ha deciso di puntarci tutto, se la sorte e la bravura gli daranno ragione lo dirà il tempo, noi per adesso possiamo solo registrare la portata di una scommessa che da qui in avanti toglie molti alibi all'amministrazione campese.

Quella andata in scena in questi ultimi giorni in piazza Dante è stata un'operazione politica ardita e una presa di coscienza insieme: ci vuole coraggio e una certa dose di pelo sullo stomaco per fare entrambe le cose.

I motivi reali della spaccatura interna a Rinascita Campese rimangono ignoti ai più e ancora un per un po' tali rimarranno ma quello che rimane agli atti è la mossa tutta politica di sacrificare sulla scacchiera l'alfiere per conservare i quattro pretoriani a guardia della maggioranza. Niente di nuovo o scandaloso, la politica è un gioco in cui gli affetti umani trovano poca ospitalità e non inganna nemmeno l'eterogenesi della crisi (la retorica ufficiale della "presa d'atto" ha piedi d'argilla).

La verità è che Lambardi ha voluto legittimamente liberare il tavolo da logiche di appartenenza che rischiavano di ingolfare l'attività del Comune e per farlo ha dovuto esporsi in prima persona accentrando ancora di più deleghe pesanti (vedi tutta la parte finanziaria). Una scommessa sulla propria capacità di realizzare quanto promesso: se va bene ne prenderà i meriti, se va male sarà difficile individuare altri responsabili nella squadra di governo e la scelta di De Rosas come vice va in questa direzione.

Il primo tagliando di questa nuova era lo ha fissato lui stesso: a fine anno si traccia una riga e si fanno i conti. 

L'impegno preso non è banale: Campo, e il suo tessuto commerciale, hanno beneficiato come pochi altri paesi dell'incremento turistico della stagione appena finita con la medaglia della perfetta gestione dell'evento più impegnativo dell'estate. Una vetrina internazionale che ha alzato l'asticella delle aspettative per la prossima estate.

Ma passata l'euforia ora torna l'inverno della gestione ordinaria e quello è un banco di prova più complesso, soprattutto per un'amministrazione che sul fronte dei lavori pubblici ha, al momento, il fiato corto. La manutenzione delle strade, quella ciclabile che si trascina ormai da un anno, un verde pubblico che ha mostrato pecche sparse. Le priorità sono state ben individuate, ora tocca muoversi. 

Serve un segnale, magari cominciando da quei rallentatori sulla provinciale che quasi trecento fra cittadini e operatori stanno chiedendo da diversi mesi. Una nuova mano di carte è stata distribuita, i campesi stanno a guardare.