Cronaca

"La Concordia non può andare a Piombino"

A dirlo è Greenpeace che esprime parere negativo anche per gli altri porti italiani

La Costa Concordia

Per Greenpeace i porti italiani non sarebbero adatti allo smaltimento della Costa Concordia. La notizia è stata diffusa oggi da Greenreport, che ha reso noto il secco "no" degli ambientalisti di Greenpeace sul tema dello smantellamento della maestosa nave da crociera.

Ma quali sono le motivazioni che hanno spinto il gruppo verso questa valutazione così estrema che boccia categoricamente il porto di Piombino e con esso tutte le realtà italiane del Belpaese? Ad oggi, secondo Greenpeace,  non esisterebbero soluzioni praticabili per lo smaltimento della Costa Concordia in Italia e la stessa cosa varrebbe anche per l'Europa.  "Nel 2012 la Commissione Europea ha escluso le navi dalla Convenzione di Basilea che vieta lo smaltimento dei rifiuti tossici navali in Paesi non di area Ocse, senza prevedere la bonifica preliminare (pre-cleaning)". spiega Greenpeace - Questo ha contribuito allo smantellamento dei cantieri europei destinati alla demolizione delle navi e ha favorito la pratica dell’esportazione delle navi da rottamare in Turchia e altri Paesi asiatici».

Per Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia " Per la costruzione di un vero e proprio bacino di demolizione navale occorrerebbero almeno due anni e il futuro industriale di questo progetto è azzerato dalle norme recentemente adottate in Europa".

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