"Il giorno 13 di Agosto un’ordinanza del Sindaco di Campo nell’Elba, pubblicata anche su questa testata, è intervenuta in urgenza a protezione della risorsa idrica dell’isola e delle persone presenti, limitando sia l’uso della risorsa che le presenze in Pianosa. L’Associazione per la Difesa dell’isola di Pianosa si augura vivamente che la criticità idrica sia presto superata e l’ordinanza ritirata".
Si apre così una nota dell'Associazione per la Difesa dell’isola di Pianosa
"Contestualmente rileva che sono numerosi gli aspetti impropri del documento. - prosegue l'associazione - Primo fra tutti una scrittura non chiara che, solo fra le righe, lascia intuire che da essa sono esclusi tutti gli ospiti delle strutture comunali, compresi anche quelli giornalieri che, anche se non direttamente del Comune, sempre ospiti di qualcuno sono... Stiamo parlando di circa 500 persone! L’Associazione si domanda come sia possibile che questi non siano i protagonisti veri di tutto il problema. Se non lo fossero, la crisi si sarebbe sviluppata anche a maggio, o giugno, invece no, guarda caso proprio adesso".
"L’Associazione non è stata favorevole a che il numero massimo del contingentamento, imposto dal Parco, sia salito due anni fa a 450 giornalieri, oltre ad alcune decine di stanziali. - prosegue la nota - Questa ordinanza ratifica che questo afflusso giornaliero è di primaria importanza, tanto che si prevalicano le peculiarità ambientali per impedire che se ne aprano di economiche? E’ questa la scelta che è stata fatta? Si stanno proteggendo a più non posso gli aspetti economici rispetto a quelli ambientali? L’acqua, per di più quella dolce, il bene più prezioso che abbiamo, è il dazio da pagare? Una risorsa così strategica oggi, e in particolare su una piccola isola, dovrebbe meritare maggior rispetto!"
"Con quale criterio - prosegue l'associazione - circa 500 persone si, possono stare, e un pugno soci delegati alla gestione del Museo di Storia Pianosina, e ad altri servizi (di cui alcuni offerti al Comune stesso) devono andarsene? Persone organizzate, una sede efficiente, con i serbatoi di scorta per non gravare sulle problematiche igieniche. L’Associazione si sente fortemente discriminata rispetto ad altre realtà presenti, forse perchè siamo una OdV e non un soggetto economico? Valiamo di meno per questo? I servizi offerti dai volontari sono di minor valore? Un museo vale meno di un bar?"
"Riteniamo che anche la cultura abbia un valore e che certe scelte dovrebbero ponderare anche questo. Soprattutto in un’isola ricca di storia oltre che di natura.
Vogliamo parlare di acqua o meglio di risorsa idrica? Bene, ne sappiamo abbastanza, per esprimere una nostra opinione sulla pessima attenzione e sulle colpevoli mancanze. - aggiunge l'associazione - Pianosa, a differenza delle altre isole dell’Arcipelago, e a dispetto delle sue ridotte dimensioni, è un serbatoio naturale di acqua dolce, per questo è stata ospitale all’uomo fin dai tempi più antichi. L’isola ha subito pressioni antropiche ben maggiori delle attuali nei tempi carcerari, con circa 2000 presenze stanziali e ricca attività agropastorale. Alla fine degli anni ‘50-inizi ‘60 dello scorso secolo, il sistema di pozzi fu molto rafforzato rispetto a quelli superficiali già presenti e fu adeguata tutta la rete di distribuzione. Decine di pozzi fra superficiali e più profondi, distribuiti su tutto il territorio".
'Di tutta questa ricchezza strutturale, peraltro realizzata con fondi pubblici, un solo pozzo è rimasto attivo, in pessime condizioni, ed è a questo unico pozzo, delle decine presenti, che si deve tutto il patrimonio utilizzabile di acqua dolce di Pianosa, alla sua portata si lega questa ordinanza, che agli occhi di chi conosce, è lo specchio della situazione. - aggiunge l'associazione - Il ricco patrimonio di acqua di Pianosa è conosciuto e monitorato da una Base di Ricerca del CNR presente sull’isola, una eccellenza nel panorama nazionale. Poco basterebbe per mettere in sicurezza questa risorsa per uno sfruttamento, oggi, veramente limitato, rispetto alla disponibilità. Invece sono stati mandati in malora tutti i pozzi o quasi, la cui acqua, quando presente, non è potabile, ed è stata fatta marcire la rete di distribuzione (sanata a fatica dalla Polizia penitenziaria, o meglio da quei pochi volenterosi che vi operano in permanente urgenza)".
"Vogliamo parlare poi degli impianti di smaltimento delle acque reflue? Quali?, dove sono? Tranne rarissime eccezioni, usare il termine impianti di smaltimento ci sembra veramente eccessivo. Tranne quelle rare eccezioni, non è dato sapere dove vadano le acque reflue o forse è meglio non dirlo? - prosegue l'associazione - Il lettore si faccia pure una sua opinione, soprattutto quando guarda le acque turchesi lungo la costa. Non pensiamo sia il caso di descrivere oltre. Queste poche righe dovrebbero bastare, almeno a percepire la situazione, anche al turista giornaliero. Chi gestisce questo territorio non dovrebbe aver bisogno di spiegazioni".
"Ecco, veniamo al punto, chi gestisce? Non è facile rispondere, perché sono tanti gli enti preposti, ognuno per le sue competenze. Comune di Campo nell’Elba, che hai emesso questa ordinanza, non ti senti anche tu responsabile di tutto ciò? Se uno dei tuoi cittadini di Marina di Campo ha un problema con l’acqua, che non sia quella del rubinetto di cucina, non viene a bussare alla tua porta? Non sei tu in questo campo il primo referente? C’è una responsabilità non solo delle azioni specifiche, ma anche della poca attenzione e impegno nel coinvolgere sul tema gli altri soggetti, presenti per competenze diverse sul territorio, e in prima linea l’Autorità Idrica Toscana (AIT). Cosa stai aspettando? Di solito un Comune si occupa delle infrastrutture, almeno alcune, stimola la loro realizzazione o adeguamento, con esse favorisce il lavoro e l’impresa dei cittadini. Pianosa non è meritevole di un minimo di infrastrutture che sostengano le attività presenti? Oppure va solo spremuta come un limone, finché esce succo e poi si butta via la scorza? Signor Sindaco, siamo alle ultime gocce, il succo è quasi finito", conclude l'associazione.