Cronaca

Robot per cercare nei fondali la donna dispersa

Ancora nessuna traccia della professoressa 59enne caduta in mare nello scontro fra una barca a vela e un motoscafo fra Giglio e Argentario

Foto di archivio

Sono proseguite per tutta la mattinata, purtroppo ancora con esito negativo, le ricerche della professoressa di ginnastica 59enne dispersa in mare, Anna Claudia Cartoni, in seguito alla collisione, avvenuta sabato scorso, tra un motoscafo e una barca a vela nelle acque al largo fra l'Isola del Giglio e l’Argentario. 

Nello scontro un 59enne, Andrea Giorgio Coen, ha perso la vita e quattro persone sono rimaste ferite.

Le operazioni, gestite dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Livorno, hanno visto anche oggi impegnati mezzi navali e aerei della Capitaneria di Porto per passare al setaccio un più ampio specchio di mare con la speranza di intercettare la naufraga ancora in vita.

Le aree di ricerca, come spiegano dalla Guardia costiera,  sono il frutto di accurati studi di venti e correnti presenti in zona che, con scrupolo, i militari stanno costantemente monitorando nella loro evoluzione. 

E’ stato emesso anche uno specifico avviso ai naviganti affinché tutte le navi in transito prestino la massima attenzione, concorrendo al rinvenimento della donna dispersa.


Per ampliare il campo delle ricerche e ridefinire le strategie d’intervento anche in relazione ai tre giorni trascorsi dal tragico evento, oggi pomeriggio si terrà un incontro operativo tra la Guardia costiera e il Comando provinciale dei vigili del fuoco di Grosseto. 

A partire da domani, infatti, le ricerche fino ad oggi condotte in superficie con mezzi navali e aerei saranno estese anche ai fondali marini che, nel luogo dell'incidente, sono variabili fino a 100 metri. 

Perciò il nucleo sommozzatori della Guardia costiera di Napoli insieme ai sommozzatori dei vigili del fuoco, attraverso l’utilizzo di mezzi di ricerca subacquei (R.O.V. - Remotely Operated Vehicle) che consentono di raggiungere considerevoli profondità, effettueranno ricerche strumentali nella colonna d’acqua e nei fondali sottostanti il punto di collisione, al fine di verificare la presenza di eventuali obiettivi. 

Continuano contestualmente le attività di indagine coordinate dalla Procura di Grosseto da parte dei militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano per accertare le dinamiche e le cause di quanto accaduto.
Le due imbarcazioni sono state poste sotto sequestro e sono stati iscritti nel registro degli indagati i piloti dei due mezzi navali. 

Il fascicolo aperto dalla procura ipotizza i reati di omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio.