Cultura

Reperti elbani nei musei europei

Lo studio di Michelangelo Zecchini ed Ilaria Monti aiuta a scoprire curiosità e vicende relative al patrimonio culturale ed archeologico elbano

Area archeologica della Linguella, Portoferraio

Alcuni grandi Musei hanno messo in rete foto e descrizioni delle proprie collezioni offrendo l’opportunità a un pubblico più vasto di conoscerle e di apprezzarle. È stata questa l’occasione per accertare che nelle collezioni museali non mancano manufatti trovati all’Elba nel corso dell’Ottocento. 

Una ricerca condotta da Ilaria Monti e da Michelangelo Zecchini ha permesso di definire, per esempio, che al British, oltre a una serie di disegni e stampe e alcune medaglie tardorinascimentali sull’isola (una d’argento, particolarmente bella e rara, donata al Museo nel 1825 da Giorgio IV re del Regno Unito, fu coniata nel 1567 da Pietro Paolo Galeotti, allievo di Cellini, e raffigura Cosimo I e Cosmopoli), è presente un complesso di strumenti litici preistorici scoperti dallo studioso elbano Raffaello Foresi. 

Essi sono riferibili al Paleolitico medio, al Paleolitico superiore, al Neo-Eneolitico e costituiscono un campione rappresentativo della collezione Foresi. Nel Museo londinese sono presenti anche quattro manufatti etruschi di bronzo rinvenuti intorno alla metà del XIX secolo e risalenti al V-IV secolo a. C.

Nei Musei d’Arte e di Storia di Ginevra sono conservate una bella ascia di bronzo riferibile alla prima età del ferro e una lucerna del III secolo a.C. a vernice nera rinvenuta nel 1817 nella necropoli del Profico di Capoliveri durante gli scavi condotti dal tenente colonnello Giacomo Mellini.

La ricerca, pubblicata su Academia.edu, affronta inoltre, con documenti inediti, il problema degli strumenti falsi nella collezione Foresi.

È possibile leggerla o scaricarla al seguente link.