"Anche quest’estate, puntuale come un tormentone, tornano le lamentele di chi accusa i giovani e meno giovani di non voler lavorare nel turismo. Ma la realtà è ben diversa. Il problema non è la carenza di lavoratori, ma l’abuso sistematico e illegittimo di offerte di lavoro poco trasparenti. Chi assume in modo regolare e rispetta i contratti e investe nelle persone, il personale lo trova e lo mantiene negli anni, aumentando così la qualità del servizio".
Lo scrive Andrea Cirica di Filcams-Cgil provincia di Livorno.
"Capita troppo spesso di imbattersi in contratti part-time che nascondono turni massacranti che possono raggiungere anche 14 ore al giorno, straordinari non pagati, riposi mai concessi e stipendi forfettari che inglobano ferie, tredicesima e Tfr senza alcuna chiarezza ed al limite della legalità. - prosegue Cirica - Questi contratti vengono presentati come vantaggiosi ma in realtà nascondono una paga oraria da fame che spesso non arriva a 5 euro all’ora. Una distorsione che non solo sfrutta i lavoratori, ma mina l’intero sistema turistico, alimentando sfiducia e abbandono del settore".
"La vera qualità turistica nasce dal rispetto del lavoro, non dal suo impoverimento. - aggiunge - Da anni siamo tornati alle nostre radici, ridando vita al “Sindacato di strada”, per dare voce a chi voce non ha, andando ad intercettare i problemi nei luoghi di lavoro, cercando di prevenire le criticità, conquistando quella fiducia data dalla nostra coerenza, persistenza e resistenza, stando in mezzo alle lavoratrici e ai lavoratori per un confronto costante come modo di vivere e di fare sindacato".
"Come Filcams-Cgil chiediamo maggiore trasparenza, per risanare un settore turistico che può sopravvivere solo se si fonda sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle professionalità. - conclude Cirica - Proponiamo l’adozione di un sistema di certificazione per le imprese virtuose e più controlli dove si sospetta un abuso. La nostra è una battaglia di civiltà: vogliamo rimettere al centro la dignità del lavoro nel turismo, costruendo consapevolezza tra i lavoratori e dialogo con le aziende. Invitiamo chiunque riceva una proposta lavorativa a rivolgersi alla Camera del Lavoro di Portoferraio. Informarsi e denunciare non è un gesto individuale, ma un atto di responsabilità verso sé stessi e verso un’intera comunità. Vi invitiamo a contattarci, a partecipare alla vita sindacale, a far valere i vostri diritti con consapevolezza. Solo insieme possiamo costruire un turismo più giusto, che dia dignità al lavoro e valore al nostro territorio. Lavorare bene è un diritto, non un privilegio. Solo così potremo cambiare rotta e costruire un futuro migliore per il turismo e per chi lo fa vivere ogni giorno. La differenza la fa chi lotta. E chi insegna a lottare".