"C’è una grandissima delusione nella popolazione elbana per i contenuti del Bando per la Continuità Territoriale recentemente partorito, con ben due anni di ritardo, dalla Regione Toscana, un bando che ripropone soluzioni già rivelatesi fallimentari negli ultimi decenni. A fronte di ciò si assiste sulla stampa locale ad uno stucchevole “scaricabarile” tra il centro-destra e l’ex centro-sinistra in merito alle responsabilità della privatizzazione della Toremar, scelta scellerata che ha dato origine all’attuale disastrosa situazione e che all’epoca ci vide praticamente unici oppositori".
Lo scrive Rifondazione Comunista Elba in una nota.
"Per amore della verità occorre rammentare che la privatizzazione fu originariamente voluta e sostenuta da un larghissimo campo di forze politiche e fu portata avanti dall’allora governo Berlusconi con l’assenso del centro-sinistra e anche, purtroppo, di settori del sindacato, il tutto sotto l’egida dell’ideologia iperliberista alimentata dalle lobby dall’Unione Europea, dall’imprenditoria e da convincenti campagne stampa e TV. - prosegue Rifondazione - Il Governo italiano dismise le proprie partecipazioni nelle ex compagnie marittime pubbliche e con il Decreto Legge 135/2009 trasferì la Toremar alla Regione Toscana".
"La scelta della Regione fu quella di non gestire il servizio ma di affidarlo a privati. - aggiunge Rifondazione - Con un primo bando di gara la gestione del servizio fu affidata al gruppo armatoriale Moby-CIN guidato da Vincenzo Onorato, ovvero all’unico diretto concorrente di Toremar sulla tratta di navigazione. La conseguenza fu l’istituzione di un monopolio con tutti i ben noti disservizi. Ma alla prima scadenza del contratto per la continuità territoriale la Regione Toscana riusciva a fare ancora peggio: all’esito di due separati bandi vendeva la flotta Toremar al Gruppo Onorato e assegnava il servizio sempre allo stesso operatore".
"In questo modo veniva archiviato ogni ruolo effettivo del settore pubblico dei trasporti marittimi e si lasciava questo settore vitale per la nostra comunità locale in balia delle alterne vicende ed alle variabili volontà del privato. Stendiamo un velo pietoso sulla connessa vicenda dei finanziamenti elargiti dal privato ai principali partiti politici ed a loro influenti esponenti, come è emerso nel procedimento svoltosi di fronte alla Sezione Fallimentare del Tribunale di Milano. Rammentiamo invece che a seguito della procedura fallimentare e del concordato finale lo Stato (ovvero tutti noi contribuenti) ha perso definitivamente 98 milioni dovuti dal Gruppo Onorato e relativi interessi. Scaduta la concessione del servizio il 31.12.2023 la Regione Toscana non ha più predisposto il bando di gara e ha prorogato per ben due volte il contratto con l’attuale gestore (l’ultima con adeguamento del corrispettivo)", prosegue Rifondazione.
"A questo punto ciascuno è in grado di valutare il peso e il grado delle responsabilità delle diverse istituzioni e delle varie forze politiche. - prosegue Rifondazione - Ma quello che più interessa non sono i risibili tentativi di scaricarsi reciprocamente le responsabilità. Si tratta di un teatrino della politica messo in scena in vista delle prossime elezioni regionali di ottobre e che poco ha a che fare con gli interessi della nostra isola. Pensiamo invece che delle forze politiche serie dovrebbero sforzarsi di fare delle proposte concrete al fine di assicurare il diritto alla mobilità della popolazione eliminando le attuali storture che danneggiano tutti/e, soprattutto i lavoratori, i pendolari, chi si deve spostare dall’Isola per motivi di studio o per cure od assistenza medica".
"Invece nulla: ad oggi, ad esempio, nessuno dei sindaci elbani ha convocato il Consiglio comunale per esaminare il nuovo bando per il servizio marittimo. Se, come ormai tutti dicono, la privatizzazione è stata sbagliata ed il nuovo Bando per la Continuità Territoriale è largamente carente ed inadeguato, perché nessuna forza politica ha accolto il nostro invito per formalizzare una proposta di gestione pubblica della continuità territoriale? - conclude Rifondazione - Perché non viene costituito, come abbiamo proposto da tempo, un tavolo permanente tra i comuni, le forze politiche e sociali per tutelare gli interessi dell’Elba? Se davvero si ha a cuore il benessere della nostra comunità questo sarebbe il momento di passare finalmente ai fatti".