Politica

Sinistra Italiana critica Landi

La scelta di passare dalla Lega a Fratelli d'Italia viene definita "camaleontica" alla luce della carriera politica di Landi

"Fresco fresco di un giro di poltrone e di un cambio di casacche leghiste che lo ha portato a ricoprire per qualche mese la carica di vicepresidente del Consiglio regionale dopo essere stato un afono e non rimpianto portavoce dell’opposizione di destra in regione, Marco Landi ha annunciato il suo passaggio a Fratelli d’Italia e sarà probabilmente il prossimo capolista meloniano alle regionali in provincia di Livorno, forse utile strumento per far fuori nuovamente alle elezioni regionali qualche scomoda pasionaria di destra livornese".

È critica Sinistra Italiana Elba sul cambio politico del consigliere regionale Marco Landi.

"Eppure noi ce lo ricordiamo il Landi festante ad accogliere l’allora rampante Matteo Salvini pre-mojito in una piazza affollata di elettori leghisti ora pentiti e a inaugurare in pompa magna una sezione della Lega che probabilmente avrà ospitato due riunioni e che è stata chiusa dopo pochissimo. - prosegue Sinistra Italiana - Salvini già allora diceva le stesse indegne bischerate di Vannacci che sarebbero la poco credibile ragione politica per la quale il Landi avrebbe abbandonato il Capitano leghista al quale solo pochi anni fa giurò eterna fedeltà a Portoferraio. Ma ce lo ricordiamo anche seguire come un’ombra il presidente della Regione Eugenio Giani ad ogni sua venuta elbana per prendersi i meriti di provvedimenti regionali quando gli faceva comodo e opporsi più che prudentemente quando gli faceva altrettanto comodo".

"D’altronde questo ex giovane democristiano di lungo corso, transitato per l’UDC e la galassia post-scudocrociato, ci ha abituato a vertiginosi e camaleontici cambi di casacca pur di sedersi su una poltrona: - prosegue Sinistra Italiana - dopo un passaggio a Forza Italia divenne persino sostenitore di Matteo Renzi alle primarie del PD, per poi tornare all’ovile nel Popolo delle Libertà e ancora dopo esibire una svolta antisistema aderendo alla Lega ex Nord salviniana. Ora il pendolarismo a destra sembra averlo portato con i post-fascisti meloniani, un coerente scivolamento a destra di un’incoerente e vorticosa politica di cambio di casacca che nemmeno Fregoli!"

"Alla luce di questo passaggio, figlio di una evidente contrattazione camuffata da crisi ideologica, si capiscono anche i silenzi leghisti e italioti sull’arrivo di uno sconosciuto sindaco pisano di Fratelli d’Italia a dirigere il Parco Nazionale, la finta opposizione al rigassificatore a Piombino e al dissalatore di Mola, l’accomodarsi silenzioso sulle politiche di tagli a sanità, scuola pubblica, trasporti e strade provinciali del governo Meloni… Una presa in giro continua di un elettorato che sembra però ben disposto a farsi prendere in giro.Landi abbandona, prima che affondi, l’ormai fragile vascello leghista sul quale era salito quando aveva le vele spiegate e sale sulla nave di Fratelli d’Italia che dovrebbe portarlo al porto della rielezione, anche se probabilmente ancora all’opposizione, secondo i sondaggi e il risultato dei referendum in Toscana. E’ la politica del camaleonte, la politica dell’inciucio che non ci piace. Quella che vogliamo è una politica che cambi anche in Toscana, anche nel fronte progressista, che inneschi una svolta sociale, economica e culturale da Firenze all’Elba e a farlo non può essere la politica delle poltrone girevoli di Marco Landi", conclude Sinistra Italiana.