Politica

"Serve un piano per i cambiamenti del clima"

Umberto Mazzantini, Umberto Mazzantini, candidato di Alleanza Verdi Sinistra alle elezioni regionali, interviene dopo i disastri del nubifragio

Umberto Mazzantini

"Mentre, per nascondere le nuove falle e ritardi dall’amministrazione comunale portoferraiese per un’emergenza meteo annunciata, i due candidati di destra si contendono i voti degli alluvionati cercando di far credere che la colpa di quanto accade ripetutamente a Portoferraio è della Regione matrigna e cattiva, l’ex sindaco di Portoferraio Roberto Peria solleva giustamente un tema per il quale la giunta di destra di Portoferraio aveva assicurato che era tutto a posto: quello del disastro e delle frane nelle spiagge di Portoferraio come Sansone, Viticcio, Forno, Scaglieri, Bagnaia".

Umberto Mazzantini, candidato di Alleanza Verdi Sinistra alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre, interviene in seguito ai danni del maltempo all'Elba e in particolare a Portoferraio.

"Peria scrive sulla sua pagina Facebook che “La ferita subita dal territorio è importante. Servono risorse regionali e nazionali per mettere in sicurezza, il nostro comune da solo non ce la può fare. Non è solo l'enorme dispiacere personale, in ballo c'è il futuro del turismo” - prosegue Mazzantini - e aggiunge: “Queste spiagge rappresentano il motivo per cui i turisti vengono all'Elba. Per rimetterle in sicurezza per la prossima stagione servono enormi quantità di risorse e rilevanti capacità tecniche, anche perché sono ecosistemi delicatissimi. Serve, quindi, il massimo supporto e collaborazione da parte dello Stato e della Regione e credo sia da valutare attentamente una figura commissariale ad hoc. Si rischia altrimenti di non farcela e di creare un danno pesantissimo all'economia locale”. Tutto molto condivisibile, anche perché è quello che più o meno chiese Alleanza Verdi Sinistra (insieme alle associazioni ambientaliste) subito dopo il disastro climatico di febbraio". 

"Ci risposero più o meno che non c’erano immediati problemi di sicurezza e che era tutto a posto. - aggiunge Mazzantini - I fatti purtroppo dimostrano che non era vero.
Per questo, torniamo a chiedere quel che chiedemmo a febbraio e lo chiederemo e pretenderemo con forza anche dall’interno della nuova e diversa maggioranza progressista che governerà la Regione Toscana: i Comuni elbani devono approvare un Piano di adattamento e resilienza climatica, aggiornare le misure di messa in sicurezza del territorio che si sono rivelate inadeguate in molte aree messe teoricamente "in sicurezza" e tornare indietro rispetto a previsioni urbanistiche scellerate ed obsolete che cementificano ulteriormente un territorio fragilissimo e creano solo nuovo pericolo, non risolvono l'emergenza abitativa che sta crescendo in tutta l’Elba, ma incrementano la speculazione immobiliare e la rendita".

"Inoltre, - prosegue Mazzantini - va rivista la mappa del rischio idrogeologico, Comune per Comune, in base a quanto avvenuto e pensando ai mutamenti climatici che ci aspettano. I corsi d'acqua vanno “stombati” e restituiti, dove possibile al loro corso naturale, città come Portoferraio, costruite in un'altra era climatica, vanno ripensate per poter sostenere le nuove condizioni, non appesantire ulteriormente con cemento e asfalto a terra e a mare ma progettando città e Paesi "spugna" che trasformino da pericolo in risorsa l'acqua che cade sempre più raramente ma sempre più violentemente e in maniera concentrata. Per far questo bisogna cambiare politica a livello nazionale, regionale e locale".

"Dopo questa tragedia annunciata occorre convocare gli stati generali climatici dell'Elba, ed assumere precise responsabilità e tempistiche - basandosi magari sul progetto CO2 Pacman al quale aderisce il Comune di Portoferraio - per far diventare la nostra isola davvero sostenibile, carbon neutral e resiliente dal punto di vista climatico. Un piano insulare di rinnovamento e nuovo progresso economico e sociale basato sull'ambiente e sulla difesa di un'economia che sull'ambiente si basa. Ma non si può aderire a virtuosi piani di adattamento e resilienza climatica e poi approvare piani strutturali che vanno nella direzione contraria", conclude Mazzantini.