"Non è iniziata nel migliore dei modi la stagione estiva sulle spiagge elbane. Molte le lamentele di turisti e residenti per l’assenza di parcheggi pubblici, per l’eccessiva privatizzazione delle spiagge e per il costo eccessivo dei servizi. Le spiagge libere, tanto care agli elbani ed ai turisti, da sempre alla ricerca del lato più autentico e naturale dell’Isola, sono sempre di meno, sempre meno accessibili e maltenute. Quasi ovunque, tra il fiorire di concessioni e “punti blu”, rimane solo una piccola striscia di spiaggia pubblica sovraffollata spesso, oltretutto, utilizzata per il deposito della posidonia e di ogni altra cosa non gradita dai titolari delle concessioni e dai comuni".
Il Partito della Rifondazione Comunista, Circolo Isola d’Elba, torna sulla gestione delle spiagge.
"Se aggiungiamo a questo l’incorreggibile usanza ad inizio stagione di spianare le spiagge con la ruspa e l’incivile abitudine di portare via i sassi bianchi dalle spiagge del versante nord portoferraiese (in particolare dalla spiaggia de Le Ghiaie) il quadro appare assolutamente sconfortante. - prosegue Rifondazione -Eppure le Istituzioni avrebbero poteri estremamente ampi ed efficaci per intervenire e rendere la gestione delle spiagge rispettosa dei diritti dei cittadini ed economicamente vantaggiosa per la comunità".
Secondo Rifondazione Comunista "Non occorre andare lontano, nella vicina Francia solo il 20% delle spiagge può essere dato in concessione ed i canoni sono assolutamente adeguati al valore del bene concesso in uso temporaneo. Ma come al solito in Italia prevalgono gli interessi di ristrette lobby politico-clientelari".
"Ma qual è la situazione giuridica attuale delle nostre spiagge? A livello legale più del 90% delle concessioni sono scadute ed illegittime.- aggiunge Rifondazione - Il Consiglio di Stato e numerosi Tribunali Amministrativi Regionali hanno dichiarato l’illegittimità della proroga concessa dal Governo con il Decreto Legge n. 131/2024 (conv. in L. n. 166/2024), con la quale il legislatore aveva differito al 30 settembre 2027 il termine di scadenza delle concessioni in attesa della applicazione della “Direttiva Bolkestein”.
"Per fare un esempio, - prosegue Rifondazione - sull’Isola d’Elba solo il Comune di Rio si è adeguato alla normativa europea e pertanto le concessioni esistenti negli altri comuni sono da considerarsi giuridicamente inesistenti: i cittadini non sono tenute a rispettarle e le Autorità dovrebbero dichiarale decadute con tutte le conseguenze di legge. Ma ai comuni fa più comodo evidentemente fare finta di nulla".
"Basti pensare che il Comune di Portoferraio, interpellato a riguardo da una meritoria interrogazione di “Bene Comune” è persino arrivato a negare la necessità di controlli atti a garantire il rispetto della libera fruizione della battigia. Da parte sua la Regione Toscana, da sempre politicamente vicina, tramite l’Assessore Marras e lo stesso Presidente Giani, alla lobby dei concessionari, ha tentato di aggirare la normativa europea con la Legge Regionale 30/2024 che però è stata annullata pochi giorni or sono dalla Corte Costituzionale. Dal punto di vista dei canoni di concessione la situazione poi supera il ridicolo. Spiagge prestigiose e stabilimenti balneari di lusso concessi a privati per 2/3.000 euro l’anno. L’incasso a livello nazionale derivante dai canoni di concessione delle spiagge risulta inferiore ai canoni percepiti dal Comune di Milano per gli affitti della Galleria Vittorio Emanuele II. Anche qui il raffronto con la più civile situazione francese è impietoso: una sola concessione balneare in Costa Azzurra produce allo stato centinaia di migliaia di euro, da noi invece imperversano Briatore e la Santanchè che hanno appena venduto il famoso Twiga per il quale hanno versato allo stato poche migliaia di euro", prosegue Rifondazione.
"Paradossalmente in questo contesto il Ministro Salvini propone addirittura di ridurre i canoni demaniali del 50%. - aggiunge Rifondazione - Due anni fa più di 1700 cittadini/e presentarono ai comuni elbani la richiesta di ampliare i tratti di spiaggia libera, ridurre l’eccessivo numero di concessioni e occupazioni, assicurare l’accesso al mare alle persone diversamente abili, garantire la libera fruizione del mare da parte di tutti/e".
"Ad oggi i sindaci elbani non hanno risposto. Quando inizieranno finalmente a farsi portatori, come dovrebbero, dei legittimi diritti dei cittadini e delle cittadine?", conclude Rifondazione.