"Le scriventi associazioni venatorie leggono con stupore le dichiarazioni rilasciate nell’articolo pubblicato da Legambiente in data 16 Gennaio 2024 su QUInews Elba a seguito delle operazioni di polizia giudiziaria effettuate dai Carabinieri Forestali a seguito delle quali si è proceduto alla denuncia penale ed al sequestro di armi e munizioni nei confronti di soggetti asseritamente sorpresi all’interno del perimetro del PNAT".
Federazione Italiana della Caccia, FIDC Isola d’Elba, e Associazione Nazionale Libera Caccia, ANLC Isola d’Elba, replicano ad alcune dichiarazioni di Legambiente Arcipelago Toscano.
"Segnatamente lo stupore è relativo alla dicitura secondo la quale le associazioni venatorie “fanno un assordante silenzio in merito ai fatti e che dovrebbero espellere detti soggetti dalle loro fila e condannare i bracconieri recidivi”. - proseguono le associazioni venatorie elbane - È bene fare innanzitutto chiarezza e precise puntualizzazioni rilevando infatti che come al solito l’associazione ambientalista, quando si toccano certi argomenti legati al mondo venatorio, “fa di ogni erba un fascio”. È ben noto che un soggetto che non è munito di porto d’armi e trovato in possesso di un ‘arma in una zona protetta è fortemente indiziato per le varie ipotesi di reato che l’autorità giudiziaria configurerà e costui non può considerarsi un “cacciatore” ma solo un soggetto che si asserisce che stia perpetrando reati (si precisa che un soggetto non viene considerato colpevole fino a sentenza definitiva) e non avendo il titolo abilitativo non può essere iscritto ad alcuna associazione venatoria".
"Ma a parte gli aspetti giuridici/tecnici se pur rilevanti, - proseguono le associazioni venatorie - quello che le scriventi associazioni vogliono far intendere è che non si ha alcun potere di intervenire nei confronti di coloro i quali si rendono responsabili di condotte penalmente rilevanti".
"Una cosa è certa: il mondo venatorio prende le distanze dai soggetti interessati, a maggior ragione da coloro i quali la parola “cacciatore” non può e non deve minimamente essere associata. Il cacciatore è persona onesta, rispettosa delle regole e delle condotte di vita e dell’ambiente che lo circonda, in ambito venatorio e non, che paga le tasse ed esercita l’attività venatoria come a lui consentita in osservanza di numerose leggi e regolamenti ed al quale viene concessa la possibilità di detenere un’arma per il fine sotteso. Questo è il cacciatore, persona che si impegna a mantenere l’ambiente intatto, anche nel suo stesso interesse, quale principio fondante del proprio modo di essere", concludono le associazioni venatorie.