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"Il Rallye nel momento sbagliato"

Legambiente Arcipelago Toscano critica la scelta del periodo caratterizzato dal turismo di ciclisti e camminatori

Foto di repertorio

"Anche il 58esimo Rally dell'Isola d'Elba del 2 e 3 Maggio è stato archiviato in un disinteresse che appare crescente ma anche con un aumento dell’insofferenza di turisti ed elbani per una manifestazione motoristica che appare ormai anacronistica, soprattutto all’interno di un Parco Nazionale".

È questo il punto di vista espresso da Legambiente Arcipelago Toscano, supportato da alcuni commenti raccolti sul territorio.

"Come ha scritto un albergatore dell’Elba occidentale a Legambiente, 'Ho sentito diverse lamentele non riusciremo mai a sostenere il turismo sostenibile, in questi giorni di ponti abbiamo avuto solo camminatori e sono venuti tutti senza macchina con difficoltà sui trasporti e sulle strade chiuse. Il sogno sarebbe quello di vedere un isola diversa'. - prosegue Legambiente - Qualche attività turistica – come un noto B&B di Marciana Marina - è rimasta ostaggio delle prove speciali con i suoi clienti discretamente infastiditi. Alcune frazioni montane hanno avuto difficoltà di spostamento proprio mentre c’erano moltissimi turisti amanti della bicicletta e del trekking che si sono trovati a fare i conti con strade chiuse o rese pericolose dal passaggio delle auto del rally".

"Anche dalla zona Bagnaia/Volterraio c’è stata una chiusura dalle 16 alle 20 e ci hanno segnalato 'Gente da fuori arrivata in nave ferma per ore, elbani e turisti prigionieri'. - aggiunge Legambiente - A Portoferraio commercianti e cittadini si sono lamentati per i 'Parcheggi sequestrati dall'alto fondale fino in Calata, addirittura alla Coop due terzi del parcheggio a disposizione del rally. C'era anche il mercato per cui centinaia di auto parcheggiate nei posti più impensati'. Altri si lamentano perché il rally ha finito per dissestare ulteriormente strade già messe malissimo e perché il Parco Nazionale permette di fare gare motoristiche fin dentro il cuore dell’area protetta".

"Il Rally dell’Elba ormai non piace a molti elbani e a moltissimi turisti e sembra interessare davvero solo a una minoranza che ha nostalgia dei bei tempi andati. Ma, al di là delle opinioni, quasi tutti sembrano concordare sul fatto che gli organizzatori hanno scelto il momento sbagliato: un ponte nel quale l’Elba era già piena di turisti che erano venuti per godersi in tranquillità le nostre montagne e il nostro mare, a piedi e in bici, e che si sono trovati a fare i conti con i blocchi imposti da una gara rumorosa e inquinante. Al di là del fatto che a un certo punto amministratori comunali, regione, Parco Nazionale e politica dovranno scegliere il modello turistico della nostra isola – che non può contenere tutto e il contrario di tutto - dopo l’ultimo rally una cosa è chiara a tutti: se proprio si deve farlo, se davvero si pensa che porti un po’ di turismo, allora il rally lo si faccia davvero in bassissima stagione. Altrimenti il risultato sarà ancora una volta quello del 2 e 3 Maggio", conclude Legambiente.