"Il Pd elbano ha aspettato 15 giorni per commentare il risultato elettorale ma è riuscito a fare un capolavoro di autolesionismo e di irridente vittimismo politico, dando ad altri responsabilità che sono solo sue e inventandosi voti utili inesistenti".
Lo scrive in un intervento Umberto Mazzantini che era candidato alle recenti elezioni regionali nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra.
"E’ abbastanza incredibile che si accusino forze politiche alleate di aver presentato candidati che avrebbero tolto preferenze a quello del PD (ai dem non viene nemmeno lontanamente in mente che il discorso potrebbe essere rovesciato), - prosegue Mazzantini - anche perché quel candidato PD che “sarebbe passato” in realtà partiva già irrimediabilmente azzoppato dal listino bloccato presentato a livello regionale dallo stesso Pd e perché il candidato elbano è arrivato terzo nella lista circoscrizionale PD di Livorno, staccato di ben 3,335 preferenze dal primo".
"Nonostante quello che si vuol far credere, - prosegue Mazzantini - la gara tra i candidati non era tra schieramenti o dentro la stessa coalizione, ma all’interno delle liste dei singoli partiti, e il candidato elbano del PD partiva con l’handicap messo dal suo stesso partito. Se poi si confrontano i risultati del PD all’Elba con quelli del PD in Toscana (34,43%) e in provincia di Livorno (31,80%), si capisce quanto sia autoconsolatoria la sconcertante analisi post-voto del PD elbano: nonostante un investimento notevole e l’arrivo all’Elba della sua segretaria nazionale, del presidente della regione, e del suo segretario regionale, i risultati del PD vanno dal 13,07% di Capoliveri al 30,97 di Rio, con una media elbana che altrove è quasi ovunque intorno al 20%, di oltre 10 punti sotto quella regionale e parecchio sotto quella provinciale (Portoferraio 22,73%)".
"Accusare – nemmeno troppo velatamente – Alleanza Verdi Sinistra di essere stata una causa di questa débacle è politicamente abbastanza sconsiderato, - commenta Mazzantini - visto che gli alleati del PD hanno dovuto convincere elettori che erano ben poco propensi a votare Giani, che il voto di preferenza è stato molto “personale” e non “scambiabile” e che l’unico comune dove la coalizione progressista ha vinto per un pelo – Marciana Marina – lo ha fatto indubitabilmente grazie al contributo determinante di Avs".
"Diciamo le cose come stanno e come tutti sanno e si vede chiaramente dai risultati elettorali: l’appoggio a Giani e l’alleanza con il PD (soprattutto a Portoferraio) ha penalizzato Avs, non il contrario. Dove Avs ha dimostrato maggiore autonomia e discontinuità prende più voti e preferenze. Quindi, dire che abbiamo tolto preferenze al candidato del PD che altrimenti sarebbe passato è un errore politico e di calcolo e una favoletta autoconsolatoria ma offensiva verso chi ha scelto la strada di una difficile alleanza. - aggiunge Mazzantini - La realtà con la quale devono fare i conti il PD e gli altri è che Avs è il terzo partito in provincia di Livorno e all’Elba e che è la seconda forza della coalizione progressista, in alcune sezioni del marcianese Avs supera il PD, in altre praticamente lo appaia, a Capoliveri siamo vicinissimi".
"La realtà è che, rispetto a 5 anni fa, abbiamo quasi raddoppiato le percentuali di Sinistra Civica ecologista e di Europa Verde insieme, che allora si presentarono divise. L’analisi elettorale del PD è preoccupante perché emerge ancora una volta il riflesso plavoviano dell’autosufficienza, di considerare gli alleati come ascari ai quali imporre comportamenti docili e candidati innocui, come passeggeri che non dovrebbero disturbare il manovratore alzando la voce. E’ un’epoca della quale le elezioni regionali hanno decretato la fine: anche all’Elba esiste a sinistra una forza eco-socialista, unitaria ma non minoritaria, una forza autonoma e che non prende e non prenderà ordini da nessuno. Per noi, anche nei nostri Comuni, è finità l’epoca del voto utile, del meno peggio, delle liste onnicomprensive che hanno finito per consegnare la nostra isola alla destra peggiore", conclude Mazzantini.