DISSALATORE

Dissalatore, è necessario riparlarne

Senza un nuovo confronto la discussione sull'acqua rischia di assumere i contorni di una storia di manifesta ignoranza e di incompetenza nel dettaglio

Posizioni nettamente contrarie dei comitati locali e del Comune di Capoliveri, posizioni nettamente favorevoli di chi ha autorizzato l’impianto e di chi dovrà costruirlo e posizioni “interlocutorie” da parte delle istituzioni locali e della politica. Certo è che se le istituzioni non prendono posizioni chiare, la questione idrica dell’Elba rischia di non essere risolta e compromettere lo sviluppo socioeconomico dell'isola.

QUInews ha chiesto ai sindaci di esprimersi, nessuno di loro ha risposto con un no od un si al dissalatore ma tutti hanno concordato che “la questione idrica attiene l’intera isola e non solo Capoliveri” e che pertanto è necessario “riaprire un tavolo di confronto con la Regione”. Due affermazioni che, registriamo da cronisti, segnano punti a favore del Comitato di difesa di Lido e Mola e punti a sfavore dell’Autorità Idrica Toscana che aveva affermato “Sull’Isola d’Elba ci sono circa 30mila abitanti. I contrari al dissalatore sostengono di essere circa 300 persone, che equivalgono all’1% della popolazione elbana.”

Quindi bene che si riparli della questione. Che si discuta sulla base di dati certi ed inconfutabili, che si sostengano tesi avallate da persone competenti che conoscono la realtà dell’isola e non da improvvisati esperti, favorevoli o contrari all’impianto, che hanno dimostrato di essere incompetenti fino nei dettagli.

Che le categorie economiche, in particolare gli operatori turistici, si esprimano sulla questione in maniera chiara e facciano le loro eventuali proposte per la gestione delle risorse idriche ed energetiche dell'isola. 

Che la popolazione sia informata, affinchè esca dall’indifferenza dovuta ad una legittima e naturale manifesta ignoranza su pregi e difetti della dissalazione e sulle risorse idriche della propria isola. Che Autorità Idrica Toscana spieghi di nuovo le ragioni della scelta rendendo pubblici “dati ed informazioni certe e provate da accademici di chiara fama e seri professionisti, tutti svincolati da interessi di qualsiasi natura rispetto all’Elba”.

Che ASA spieghi modalità e tempi per “intervenire per il ripristino delle reti contro le perdite” ed evitare di buttare via il 46% dell’acqua, circa 2,3 milioni di metri cubi (dati 2021, fonte Osservatorio isole sostenibili a cura di Legambiente e Cnr) equivalenti più o meno a quelli che dovrebbe produrre il nuovo dissalatore di Mola.

"Che si dia ascolto alle diverse posizioni - come dichiara il Comitato di difesa di Lido e Mola - per trovare una linea di azione sul progetto del dissalatore, condivisa dalla popolazione elbana, auspicando quindi l’apertura di un tavolo con la Regione Toscana dove si possa affrontare il tema in virtù di quella tanto acclamata partecipazione democratica ed attiva dei cittadini nei percorsi di governo del territorio."