Cultura

Ipogeo, è scontro fra associazioni

L'associazione Ilva risponde all'appello di Cecilia Pacini, presidente di Italia Nostra, in cui invitava i soggetti coinvolti ad abbassare i toni

"Una risposta a Cecilia Pacini gliela dobbiamo. Altrimenti saremmo scortesi. Il presidente di “Italia Nostra Arcipelago toscano” si costerna per i toni da noi usati a proposito dell’ipogeo di Marciana. Poiché la valutazione dell’intensità del tono è assai soggettiva e dipende molto dalla sponda da cui si ascolta, alla Pacini giunga una nostra sentita raccomandazione: non si costerni troppo, sono ben altre le cose per le quali vale la pena costernarsi. 

Crediamo che alla Signora Pacini non sia sfuggito (la notizia è stata più volte riportata dagli organi di stampa) che la preoccupazione più viva di “Ilva-Isola d’Elba” è rivolta alle condizioni di deterioramento in cui versa l’architettura sotterranea marcianese. L’accentuato stato di degrado è stato scientificamente dimostrato dalla perizia del prof. Carlo Alberto Garzonio, cattedratico di geologia applicata presso l’università di Firenze, dalla quale si evince con chiarezza che, se non si interverrà al più presto, perderemo per sempre le migliaia di incisioni che decorano le pareti dell’ipogeo stesso. 

Ci permettiamo di girargliela per posta elettronica in modo che possa analizzarla con agio, avvertendola che da tempo ne sono in possesso sia i vertici regionali dei beni culturali, sia il sindaco di Marciana. Ad essere sinceri ci saremmo aspettati che Italia Nostra, Associazione con la quale alcuni di noi hanno collaborato (anche a livello nazionale e regionale) e tuttora collaborano in vari territori del Paese, si fosse interessata al problema, magari visitando il monumento e poi prendendo pubblicamente posizione a favore della sua conservazione. 

Così purtroppo non è stato. Ci auguriamo che voglia farlo quanto prima, stante anche il fatto che entrambe le Soprintendenze (in questo caso in modo concorde) lo hanno dichiarato di interesse storico-architettonico".