Cultura

Infiltrazioni nell'Ipogeo, a rischio le incisioni

Una relazione del professor Garzonio dello scorso 29 settembre avverte del pericolo costituito dalle infiltrazioni di umidità nell'ipogeo di Marciana

Nella complessa vicenda dell'ipogeo di Marciana Marina si apre un altro fronte: in attesa, se mai vi sarà la certezza, di capire se fosse tomba o zecca e quale delle due Soprintendenze abbia ragione, le incisioni parietali sono a rischio di forte degrado.

Lo svela una relazione datata 29 settembre e firmata dal professor Carlo Alberto Garzonio che, a seguito di numerosi sopralluoghi, rilevò come i lavori di svuotamento dei locali e il "traffico" di turisti abbiano inciso sul tasso di umidità al punto da determinare colate di acqua che mettono a repentaglio le incisioni sulle pareti.

"Le condizioni rilevate in agosto (ultimo sopralluogo effettuato, nda) - si legge nella relazione pubblicata sulla pagina aperta dell'associazione Ilva Isola d'Elba - sono sicuramente attribuibili agli interventi e al riuso dell'ipogeo eseguiti senza opportune analisi e valutazioni di impatto e aggravate...dalla forte pioggia".

"Risulta pertanto evidente la necessità di monitorare con opportune strumentazioni i parametri ambientali e di mappare in dettaglio le condizioni delle superfici lapidee al fine di individuare le corrette misure e i tempestivi provvedimenti di tutela in grado di stabilizzare le condizioni ambientali e di bloccare i processi di degrado in corso e la progressiva obliterazione dei segni e delle testimonianze delle antiche lavorazioni".

Garzonio, responsabile del Lam (Laboratorio materiali lapidei) e di geologia applicata ambientale e del paesaggio del dipartimento di Scienze della terra dell'università di Firenze ha cominciato i sopralluoghi nel 2013 ma solo nell'ultimo ha verificato come la presenza umana stia mettendo i pericolo le incisioni in quella che lui definisce "sepoltura gentilizia di epoca ellenistica".