Attualità

Il satellite torna sulla Terra, frammenti potrebbero cadere anche sull'Elba

ISOLA D'ELBA - Il rientro già annunciato da tempo del satellite denominato GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), lanciato nel marzo 2009 con l’obiettivo di produrre una mappa gravitazionale, ad alta risoluzione, del geoide terrestre, sta facendo "impazzire" l’Italia. Il motivo? L’Agenzia Spaziale Italiana sta comunicando le dinamico del rientro e in accordo con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, dell’ASI stessa, del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, dell’ENAV, dell’ENAC, di ISPRA, del Comando Operativo Interforze e del Friuli Venezia Giulia in rappresentanza di tutte le Regioni, è stato reso noto che la finestra temporale prevista per il rientro incontrollato del satellite si sia aperta fra le 22 di oggi, sabato 9 novembre, per chiudendosi alle 13 di lunedì 11 novembre. C’è, però, molto incertezza su come avverrà il rientro. Il satellite dovrebbe disintegrarsi quasi completamente, ma non è escluso che alcuni suoi frammenti di cui il più pesante non dovrebbe superare i95 kg potrebbero arrivare sino ad impattarsi con la superficie terrestre. Non è neppure escluso che alcuni frammenti del satellite cadano proprio sul territorio italiano e fra le regioni interessate potrebbe esserci anche la Toscana. Dunque anche l’Elba e l’arcipelago potrebbero essere colpiti da qualche frammento spaziale. E suoi social network i commenti si sprecano. Le finestre di interesse per l’Italia sarebbero al momento tre: dalle 8.26 alle 9.06 di domenica, 10 novembre, coinvolgendo potenzialmente il Centro-Nord ; dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica interessando potenzialmente i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, L’Agenzia Spaziale Italiana, in raccordo con l’ESA, continuerà a rilasciare periodicamente le disponibili previsioni di rientro, al fine di mantenere l’intero sistema di protezione civile aggiornato. Questi i suggerimenti della Protezione civile regionale: sono da scegliere luoghi chiusi; i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; all'interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell'eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti.