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Il "rosso" di Moby sale a 60 milioni

La stima è dei primi sei mesi del 2018. Tribunale di Milano ha imposto a Tirrenia un deposito di 2 milioni per un contenzioso con un autotrasportatore

immagini di repertorio

Il Gruppo Moby, in attesa della fusione con Tirrenia prevista a novembre, archivia il primo semestre del 2018 con ricavi in lieve calo da 237 a 233 milioni rispetto allo stesso periodo del 2017, Ebitda negativo per 8,8 milioni (dai 25 milioni in positivo dello stesso periodo un anno fa), mentre il margine operativo è anch’esso negativo per 39,3 milioni (da -3,8 milioni) e il risultato netto è in rosso per 60,2 milioni (dai -24,6 milioni di un anno prima). Diversamente dal primo semestre 2017 - si legge sul sito specializzato www.ship2shore.it -  quest’anno il gruppo non ha beneficiato di una plusvalenza da oltre 10 milioni generata dalla vendita di un traghetto. L’indebitamento complessivo è pari a 692 milioni e l’esposizione finanziaria netta risulta negativa per 483 milioni per effetto di una cassa pari a 205 milioni al 30 giugno.

Il calo dei ricavi nel periodo gennaio – giugno (secondo il sito specializzato www.ship2shore.it) è imputabile soprattutto al business dei traghetti (-3,8 milioni; in particolare per i collegamenti merci con la Sardegna) e alla divisione rimorchio portuale in Sardegna (-1,9 milioni per un minor traffico di navi nel porto di Cagliari). A ciò andrebbero poi sommati maggiori costi in particolare per l’acquisto di carburante (9,6 milioni), per i noleggi di navi (7,8 milioni) e il personale a bordo (3,2 milioni) per effetto dell’apertura di nuove linee su Catania. Sulla Sicilia la quota di mercato di Moby nel trasporto merci è salito dal 31% del 2016 al 39% del 2017 (anche se sui conti pesa la guerra al ribasso sulle tariffe con Grimaldi), mentre sulla Sardegna si attesta intorno al 67% per il trasporto passeggeri e al 69% per il cargo.

Dai documenti presentati da Moby alla borsa del Lussemburgo (dove è quotato il bond da 300 milioni di euro con scadenza 2023 e rendimento 7,75%) si apprende inoltre che le nuove navi ro-ro che il cantiere tedesco Flensburg sta completando per il gruppo italiano faranno capo alla nuova società F.lli Onorato Armatori Srl, che a sua volta le girerà in subnoleggio a Tirrenia. Sul fronte legale, infine - conclude l'analisi di  www.ship2shore.it - l’azienda segnala che a luglio il tribunale di Milano ha imposto all’ex-compagnia pubblica e alla capogruppo Onorato Armatori di depositare a garanzia 2 milioni di euro per una controversia con un autotrasportatore che ha portato in tribunale la compagnia di navigazione per un presunto inadempimento contrattuale.