Attualità

Il comitato per un nuovo Consorzio

Nel giorno dell'anniversario dell'alluvione un comitato di cittadini alluvionati si ribella all'inerzia del Consorzio di bonifica e raccoglie le firme

Sono pochi ma agguerriti e nei giorni in cui cade l'anniversario dell'alluvione alzano la voce. Per chiedere spiegazioni e per denunciare una situazione che, a distanza di tre anni, non pare cambiata poi molto. Sono una parte di quei cittadini che hanno patito grandi danni dall'alluvione del 2011 e dal quel momento hanno assistito alle promesse e poi al fallimento dell'Unione dei comuni. E adesso temono che lo stesso possa ripetersi con il Consorzio di bonifica.

"Perchè quei fossi sono ancora così - denuncia Alessandro Gentini, imprenditore e uno dei promotori del comitato - non hanno fatto nulla e se dovesse piovere ancora il paese verrebbe sommerso di nuovo. Se siamo qui è perchè qualcuno non ha fatto il proprio dovere mentre noi, tutti noi, abbiamo avuto oltre 50 milioni di danni".

Oltre all'inerzia del Consorzio c'è la beffa delle tasse da pagare mentre di ruspe ancora non se ne vedono: "Stimiamo che solo di cartelle abbiamo pagato nello scorso anno un milione di euro circa. Cosa è stato fatto con quei soldi? Noi siamo ancora in pericolo, l'alveo dei fossi è ancora ostruito. Il Bovalico e l'Alzi sono pieni di sabbia e canne".

La domanda principale è: "Di chi è la responsabilità?". Certo le ultime dichiarazioni del presidente Vallesi non raffreddano gli animi (pochi mezzi e non adatti al territorio elbano), così sono i cittadini che passano all'attacco: "Noi proponiamo una raccolta di firme per denunciare lo stato delle cose e fare una denuncia alla Corte dei Conti per capire cosa ne è stato delle nostre tasse".