Politica

Fusione piccoli comuni in Toscana, questione ancora aperta

DALLA TOSCANA - I piccoli comuni costano relativamente molto per produrre servizi poveri. Al di sotto di una certa dimensione è impossibile che un ente locale fornisca servizi soddisfacenti per la propria comunità. Le spese per il ‘funzionamento della macchina’ lasciano poche risorse a disposizione, sia finanziarie che umane. I loro amministratori non hanno colpa, perché possono prendere decisioni davvero significative per i loro cittadini in ambiti molto limitati. Per la gestione dei rifiuti o dei servizi idrici si tenta di superare i limiti comunali con gli Ambiti ottimali o le Conferenze territoriali. Per asili nido, mense, assistenza agli anziani si ricorre all’affidamento esterno o alle gestioni associate. I vantaggi maggiori, però, possono essere ottenuti solo con le fusioni. Il tema sarà al centro di un incontro pubblico “La riforma delle autonomie locali in Toscana ed i processi di fusione”, promosso dalla commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale della Toscana. L’appuntamento è per venerdì 11 ottobre, alle 15, nella Sala Contrattazioni della Camera di commercio di Grosseto. “È necessario fare il punto sui processi di fusione in corso – sottolinea Alessandro Antichi, vicepresidente della commissione regionale -. La commissione, con questo appuntamento, vuole fornire tutti gli elementi di valutazione necessari ad una decisione consapevole ed informata da parte dei decisori politici”.