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Internet veloce nei piccoli borghi, ecco dove

In due Comuni elbani il servizio sarà attivo a partire da settembre. La Regione Toscana ha investito nelle zone meno popolate non servite dal privato

Foto di repertorio

La Regione Toscana ha investito su quelle frazioni, borghi e località sperse in montagna o in campagna dove nessun operatore privato voleva investire. Grazie ai cavi in fibra ottica arrivati fino alla soglia di casa o dell’aziendasarà possibile anche ai piccoli Comuni della Toscana avere una velocità come fino a non troppo tempo fa si poteva sperare solo nelle grandi città e non in tutte le zone.

Come spiegano dalla Regione, sono venti in tutta la Toscana i comuni con ‘aree bianche’ – quelle appunto dove il privato ha dichiarato di non voler investire, per i pochi abitanti, la distanza o la scarsa presenza di aziende – dove i servizi in banda larga sono già vendibili. Qualcuno si è aggiunto negli ultimissimi giorni. In tutto sono oltre 20 mila unità immobiliari connesse tra case, uffici e negozi, per un investimento di oltre 14 milioni di euro.

Si tratta di Castel Focognano, Castel San Niccolò, Talla, Anghiari e Monterchi in provincia di Arezzo, Grosseto (Principina a Mare e Rio Grande), Santa Fiora, Semproniano, Roccalbegna e Magliano in Toscana nel grossetano, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio nell’area della città metropolitana fiorentina, Poggio a Caiano a Prato, Fauglia e Montescudaio nel pisano, Buonconvento (il primo a partire fin da ottobre del 2019), Chianciano Terme, San Casciano dei Bagni e Torrita di Siena nel senese, San Vincenzo a Livorno. Nei venti territori complessivamente sono stati stesi oltre cinquecento chilometri di fibra ottica e connessi 27.627 edifici. Trentamila volantini saranno distribuiti in questi giorni per far conoscere l’opportunità a chi abita nelle nuove zone coperte: casa casa, in modo capillare, per tutti i civici interessati.

In altri sei comuni la vendita dei servizi partirà a settembre. E fra questi risultano anche sue Comuni elbani: Lamporecchio e Larciano in provincia di Pistoia, Pitigliano nel grossetano, Porto Azzurro e Rio all’Elba in provincia di Livorno, San Giovanni d'Asso nel senese.

Due sono stati le gare dal nord al sud della Toscana. La prima (25 milioni di risorse regionali Fesr e Feasr, ed altri quattro di fondi ministeriali) ha interessato undici comuni pilota. Sono stati scelti quelli dove più alto era il rapporto tra popolazione ed aziende agricole e industriali. Poi è arrivata la seconda gara, vinta da Open Fiber: 55 milioni di risorse regionali investite (ancora fondi europei), opere per duecento milioni e cantieri aperti un po’ in tutte le province e i comuni toscani, con oltre 640 mila edifici da connettere, tra abitazioni e imprese. Solo naturalmente per le ‘aree bianche’.

Open Fiber, che non vende i servizi direttamente al cliente finale ma agli operatori, gestirà in concessione l’infrastruttura per venti anni; poi al termine la rete in fibra ottica tornerà alla Regione. I cavi sono stati stesi, spesso utilizzando condotti che già c’erano, il che ha alleggerito l’impatto dei lavori. Gli armadi sono stati attivati, i collaudi fatti. Ed ora si può finalmente partire.

“Questa è l’infrastruttura più importante che stiamo realizzando. Arriva in tutte le case e le aziende, che con la fibra ottica si possono attrezzare per essere più competitive – spiega l’assessore all’innovazione della Toscana, Vittorio Bugli – Ma migliora la vita anche ai cittadini: dalla scuola all’intrattenimento, dall’accesso ai servizi on line della pubblica amministrazione, sempre più diffusi, allo smart working. Territori in difficoltà torneranno ad essere attrattivi e per le aree interne si apre una stagione di rilancio”

“La Toscana è una regione molto importante per Open Fiber – dichiara Roberto Tognaccini, responsabile network area centro dell’azienda – e il merito di aver portato la nostra fibra FTTH (quella che arriva fino alla soglia di casa ndr) a tanti cittadini è merito anche della Regione, dei sindaci, dei tecnici e dei funzionari dei Comuni, con cui abbiamo lavorato fianco a fianco”. 

“Quella che stiamo portando avanti – aggiunge – è una grande opera di modernizzazione del Paese: sapere che nei borghi da oggi è possibile navigare alla massima velocità e usufruire dei servizi digitali già disponibili nelle grandi città è una grande soddisfazione”.

Ma la Regione non si ferma qui. “Stiamo definendo con il Governo – svela l’assessore Bugli - la possibilità di investire circa 100 milioni sulle aree grigie, in particolare le aree industriali, ovvero quelle zone dove la connessione esiste ma non è sufficiente”. 

“Inoltre – aggiunge – per la Toscana è in via di definizione un ulteriore accordo con il Governo per circa 28 milioni che prevede voucher alle famiglie e alle imprese per venire incontro alle esigenze di connettività che riguardano smart worlking, teledidattica e processi aziendali”.