Attualità

Romanzo noir di Soli ambientato all'Elba

La presentazione si terrà a Firenze e sarà presente anche l'attrice Enrica Guidi, la "Tizi" de I delitti del BarLume

L'attrice Enrica Guidi

Cosa accade quando il pensiero architettonico incontra la passione e il crimine? È questo l’interrogativo alla base de “Il quarto requisito”, romanzo di Stefano Soli edito da Sem, un noir sorprendente, incalzante e teso, tutto al femminile e ambientato all'isola d'Elba.

La copertina del libro

Mercoledì 27 Settembre alle 18,30 negli spazi della Feltrinelli di piazza Repubblica, con ingresso libero fino a esaurimento posti, l’autore ne parlerà con la giornalista Letizia Cini, evento impreziosito dalle letture dell’attrice Enrica Guidi, la Tizi del “BarLume“, che presterà la voce alle emozioni e agli stati d’animo delle protagoniste. 

Dapprima agente cinematografico, Stefano Soli, nato a Roma nel 1965 da mamma fiorentina, lavora come sceneggiatore per la lunga serialità televisiva e realizza corti e documentari. L’esordio come produttore avviene nel 2005 con il corto “Giorno 122”, lavoro presentato al festival di Venezia e successivamente sviluppato in un lungometraggio terminato nel 2012. “Giorno 122” è anche l’esordio letterario. “Il quarto requisito” tradisce la provenienza dell’autore dal mondo dell’audiovisivo. Un testo dal linguaggio fortemente cinematografico, narrato per immagini, visivo.

La trama è incalzante, serrata e priva del superfluo, la penna fluida e asciutta disegna una protagonista destinata a restare a lungo nella memoria del lettore. Anna ha una bellezza sfacciata che non ha bisogno di ostentare. Elbana, proviene da una famiglia umile ma è determinata a farsi strada nella vita. Per questo è approdata a Trieste dove frequenta architettura.

La notte lavora in un pub per mantenersi agli studi, qui ha conosciuto Gloria, trenta anni, un’infanzia da incubo e un’adolescenza trascorsa interamente in un carcere minorile. Con l’esca di un po’ di sesso facile le due agganciano e derubano, il maschio nelle loro mani diventa oggetto e preda. Aggressiva e manesca, niente sembra spaventare Gloria, tranne la solitudine contro la quale gli unici antidoti sono il corpo di Anna e la cocaina. E quando Anna scompare misteriosamente, Gloria capisce che qualcuno o qualcosa si sta mettendo tra di loro. Per Gloria lei è ossigeno, è l’aria che respira, non se la lascerà portare via senza lottare. Ma l’educazione criminale di Anna è più avanzata di quanto lei possa immaginare: Anna delinea, progetta e costruisce il suo futuro come farebbe con un progetto architettonico, partendo dalle fondamenta e curando ogni dettaglio, rispettando alla lettera i tre requisiti vitruviani...”.