Spettacoli

Napoleone ospite al Festival Musicale

Omaggio all'imperatore con lo spettacolo storico-musicale "Lo Stradivario della Discordia". il pubblico è invitato a partecipare in costume.

Questa sera l'attenzione del Festival Elba Isola Musicale d'Europa si rivolge alle celebrazioni per il “Bicentenario Napoleone Imperatore all'Elba”. E grazie all’associazione culturale Petite Armée di Portoferraio ci sarà un ospite a dir poco d'eccezione: “Napoleone” in persona, insieme alla sua corte. Data la presenza di un ospite così esclusivo, il pubblico è invitato a partecipare in costume.

La serata, del tutto particolare, che si svolgerà al Teatro dei Vigilanti a partire dalle 21.15, omaggerà l'imperatore con lo spettacolo storico-musicale Lo Stradivario della Discordia, del gruppo strumentale Lumen Harmonicum, noto per la valorizzazione di partiture musicali e teatrali, sia di repertorio che di prima esecuzione. La farsa musicale semiseria sarà preceduta da un'introduzione di Valentino Sani, violoncellista e storico-musicologo.

La Storia parla sempre di Napoleone, delle sue battaglie, dei suoi soldati, dei vinti, dei vincitori, della Grande Rivoluzione prima e del mondo che cambia dopo. Pochi fanno caso ad una miriade di personaggi che cercarono di sopravvivere quando l’acceleratore dei tempi non ammetteva pause e compromessi. Con la spallata napoleonica, il 12 maggio 1797 la Serenissima finì a terra. A cercar nuovi padroni furono in tanti tra le maestranze artistiche più apprezzate. Caso poco conosciuto, quanto emblematico, fu quello dell’intraprendente musicista, abate e compositore di teatro Giuseppe Cervellini (1744-1824). Testimone del Settecento, secolo in declino, egli cercò altrove fortuna coniugando arte e mestiere, e grazie all’aiuto di alcuni musicisti veneti della prestigiosa orchestra di Joseph Haydn alla corte degli Esterhazy, si mosse verso le terre austriache del Litorale adriatico. Sull’onda delle scorribande napoleoniche intendeva attivarsi immediatamente nella bagarre che vertiginosamente stava prendendo piede tra bonapartisti e austriacanti. Da consumato uomo di mondo quale era, si sarebbe improvvisato faccendiere tuttofare nella gestione di strani traffici di arredi sacri dismessi veneziani, mescolandosi tra loschi personaggi e fuoriusciti francesi. Il suo sogno era inoltre immortalare la sua creatività ancora veneta con raccolte di musica da camera alla maniera dei vari Haydn e Beethoven. Di mezzo c'è un'avventura legata ad un prezioso Stradivario appartenuto al suo maestro di vita e di musica Giuseppe Tartini. 

Fonte Ufficio Stampa